Teleriscaldamento: drone in volo a caccia del calore disperso

A2A sta svolgendo un’attività di monitoraggio notturna nei quartieri. A marzo tocca all’Abba
Da sinistra Muchetti, Rigoni e Filippini presentano il drone e il furgoncino - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra Muchetti, Rigoni e Filippini presentano il drone e il furgoncino - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
AA

A meno di un anno dal cinquantesimo anniversario dell’entrata in funzione del teleriscaldamento A2A Calore e Servizi si regala un drone. Da poche settimane la tecnologia viene infatti utilizzata dai tecnici della multiutility per svolgere attività di monitoraggio sui 670 chilometri di rete urbana, al fine di rilevare anomalie nel sistema, siano esse vere e proprie dispersioni di calore o semplici ammaloramenti, per potervi in seguito porvi rimedio.

«Si tratta di un ulteriore passo avanti fatto dal teleriscaldamento bresciano, un servizio storico ma che l’azienda ha voluto costantemente far evolvere in ottica smart - afferma l’amministratore delegato di A2A Calore e Servizi Luca Rigoni -. In ognuna delle otto zone in cui è divisa la rete sono infatti presenti misuratori di pressione e valvole motorizzate comandate da remoto dalla sala centrale di Lamarmora».

Ulteriore attività messa in campo è, come già anticipato, quella di ispezione, effettuata tradizionalmente con un furgone dotato di termocamera (individua le fonti di calore, che vengono elaborate da un software e analizzate). A ciò si aggiunge ora anche la termografia via drone, effettuata dalla ditta Egm96 incaricata da A2A, capace di coprire più ampie aree, con più precisione e velocità. «Non si preoccupino perciò i cittadini che negli scorsi giorni hanno visto delle persone aggirarsi la sera con questa strumentazione», rassicura l’assessore ai Lavori pubblici Valter Muchetti.

Le rilevazioni vengono infatti effettuate di notte quando il differenziale termico è maggiore e senza che ci sia l’interferenza del traffico stradale, con l’apparecchiatura che vola a 65 metri dal suolo riprendendo solo le immagini termiche e nessun elemento identificativo di case e persone. Ad oggi le ispezioni hanno interessato prevalentemente i quartieri a sud ovest della città (Villaggio Sereno, Fornaci, Folzano), mentre ad inizio marzo toccherà al quartiere Abba.

«La termografia con furgone o tramite drone non è però l’unico progetto di ricerca delle dispersioni di calore che la società sta mettendo in campo», aggiunge Rigoni. A2A ha infatti già testato dei monitoraggi termografici per via aerea (da altezze superiori di quelle raggiunte dal drone) nonché indagini radar effettuate per via satellitare. A queste si aggiungono le rilevazioni fatte tramite sensori acustici e quelle con armadi stradali. «Non c’è una soluzione migliore, bisogna trovare il giusto mix - spiega l’ad - per fornire un servizio che miri a garantire un’affidabilità dell’infrastruttura del 100%», diminuendo al contempo i disagi determinati dai cantieri necessari per porre rimedio ai problemi della rete».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia