Tecnici all’opera, nelle scuole bresciane si rientra in aula finalmente al caldo

Risolti i guasti lamentati a Sarezzo, Lonato e al Fortuny di via Apollonio Il giallo del Fermi di Salò
Lo sciopero di giovedì all’Istituto Primo Levi di Sarezzo - © www.giornaledibrescia.it
Lo sciopero di giovedì all’Istituto Primo Levi di Sarezzo - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo i guasti e il gelo i termometri all’interno delle scuole della provincia sono tornati a segnare temperature normali. «Le emergenze segnalate negli scorsi giorni sono rientrate - spiega il consigliere provinciale con delega all’Edilizia scolastica Filippo Ferrari -, inclusa quella del liceo Fermi di Salò».

In quest’ultimo caso, secondo i tecnici incaricati dalla Provincia, non si è trattato di un guasto ma di una manomissione dell’impianto di riscaldamento, in tilt a causa di una bottiglietta contenente acqua ghiacciata collocata davanti a un sensore.

A Sarezzo, dove giovedì gli studenti del Primo Levi avevano scioperato per protestare contro il freddo, ieri mattina tutto è tornato alla normalità, come confermato dai rappresentanti di istituto: «Siamo entrati e non si gelava: che bello, finalmente!». In una porzione dell’istituto saretino la temperatura toccava i 10-11 gradi: colpa di un guasto alla caldaia, installata meno di due anni fa. L’intervento dei tecnici ha risolto la situazione qui e anche al Fortuny di via Apollonio, in città.

Al Dandolo di Lonato e al convitto locale «ci sono stati problemi nei giorni scorsi, risolti con prontezza dalla Provincia» assicura il preside Giacomo Bersini. Ferrari assicura che «non ci sono state segnalate situazioni analoghe in altre scuole del Bresciano».

Il consigliere ricorda che «è evidente che faccia più freddo dal momento che il decreto impone una temperatura massima di 19° a fronte dei 21-22 a cui eravamo abituati l’anno scorso: noi, però, in questo caso non possiamo fare niente». Al di là dei guasti non sono rari i casi in cui «mani inesperte toccano valvole che non vanno toccate e bloccano l’impianto» aggiunge il consigliere, che annuncia per il 2023 lavori di efficientamento energetico per 12 milioni di euro su 103 edifici provinciali, di cui la metà scuole. 

A Salò

Problemi di riscaldamento in via di risoluzione, dicevamo, al liceo Fermi di Salò. La funzionalità della caldaia che era finita in blocco (una delle due presenti nella scuola) è stata ripristinata. Restano però da risolvere altri problemi di un impianto che evidentemente fa i capricci.

Nei prossimi giorni i tecnici dovranno tornare per far sfiatare i caloriferi e regolare le valvole termostatiche, che spesso si bloccano lasciando ghiacciati i termosifoni. Il problema, emerso già ai primi freddi, con l’abbassarsi delle temperature negli ultimi giorni era diventato insostenibile, tanto da obbligare ragazzi e personale a tenere addosso giubbotti e piumini, guanti e berrette. I più fortunati sono i ragazzi che fanno lezione nella palazzina blu, dove il riscaldamento funziona e la temperatura, misurata dagli studenti, è stabile tra i 18,5 e i 19 gradi. In tutti gli altri ambienti dell’istituto, nella palazzina verde, in quella gialla e in palestra, la colonnina del termometro da settimane segnava temperature sempre sotto il limite di legge.

Anche al Fermi i ragazzi avevano valutato forme di protesta, poi accantonate dopo il sopralluogo dei tecnici e l’individuazione di alcuni problemi da risolvere, al di là della «manomissione». Ora la situazione dovrebbe gradualmente avviarsi verso la normalità e nelle classi dovrebbe tornare, se non un caldo tepore, almeno una temperatura in linea con le indicazioni ministeriali.

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