Te Deum, il vescovo: «Non stanchiamoci di pregare per la pace»

Tremolada ha celebrato la messa di fine anno nella chiesa delle Grazie con il pensiero, ancora, a chi soffre in guerra
LA PREGHIERA DEL TE DEUM
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«Non dobbiamo mai stancarci di pregare per la pace, non solo in Ucraina e in Terra Santa, ma nel mondo intero». Nella messa del Te Deum di fine anno, celebrata nella chiesa delle Grazie, in città, il pensiero del vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada è andato, ancora una volta, a chi soffre, a chi vive la tragedia della guerra.

Oggi era anche la giornata nella quale la Chiesa celebra la Santa Famiglia di Gesù. «Le famiglie - ha sottolineato il vescovo - sono chiamate a essere vere scuole di vita». «Anche l’umanità è in verità una famiglia. Agli occhi di Dio essa è una immensa comunità di fratelli e sorelle, chiamata a vivere l’ideale della concordia. Il sorriso di Dio è rivolto anche ad essa, accompagnato da un sentimento di profondo affetto», ha proseguito.

  • Il Te Deum nella chiesa delle Grazie con il vescovo
    Il Te Deum nella chiesa delle Grazie con il vescovo
  • Il Te Deum nella chiesa delle Grazie con il vescovo
  • Il Te Deum nella chiesa delle Grazie con il vescovo
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    Il Te Deum nella chiesa delle Grazie con il vescovo
  • Il Te Deum nella chiesa delle Grazie con il vescovo
    Il Te Deum nella chiesa delle Grazie con il vescovo

E ancora: «Ciò che è proprio di ogni famiglia dovrebbe diventare patrimonio dell’intera umanità: comprensione, aiuto vicendevole, rispetto e stima, dialogo, pazienza, perdono. La pace delle famiglie e quella delle nazioni non sono diverse. La pace è una sola e costituisce la grande meta a cui dobbiamo tendere. Dono di Dio e insieme impegno di tutti, è il bene che non ci stancheremo mai di desiderare. In questo momento della storia, in cui ancora si contano dolorosamente le vittime della guerra, il desiderio si fa vivo più che mai. Sia dunque pace alle famiglie di tutte le nazioni e sia pace alla grande famiglia umana, cui il Signore Dio non cesserà mai di volgere il suo sguardo di misericordia».

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