Te Deum: «Il 2018 anno di Paolo VI e di scelte impegnative»

Così il Vescovo Tremolada alla Basilica delle Grazie. Alla politica: «Poniamo fine al tempo delle contrapposizioni ideologiche»
  • Il Te Deum nella basilica delle Grazie
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La fine dell’anno come occasione per meditare quanto avvenuto, e sull’esempio di Maria, coglierne il senso profondo, con il cuore e con la mente. Muove da qui l’omelia con cui il vescovo mons. Pierantonio Tremolada ha salutato il 2018 in occasione della celebrazione del Te Deum nella Basilica delle Grazie. Un anno, quello volto al termine, che è stato anzitutto quello della canonizzazione di Paolo VI

«Un evento che segna la vita della nostra Chiesa diocesana in quest’epoca della sua storia», ha sottolineato mons. Tremolada, in cui siamo chiamati a cogliere «l’eredita spirituale di Papa Montini immensa e preziosa e a promuovere la sua conoscenza e la devozione per lui».

Ma il 2018 è stato anche l’anno del Sinodo sui giovani, che vanno resi «sempre più protagonisti nella costruzione del loro e nostro futuro».Una consapevolezza che viene proprio in queste ore delle festività pervase dallo spirito del Natale ma anche dalla coscienza che «la fine di ogni anno ci ricorda – dolcemente ma inesorabilmente – il nostro limite. Nessuno vive per sempre su questa terra. Le generazioni si succedono l’una all’altra. Ognuna deve ricordare che è suo dovere preservare e promuovere il futuro di quelle che la seguiranno».

Da ultimo, uno sguardo anche a quello che l’anno passato ha rappresentato per la vita ecclesiale, «un anno che per me, di fatto, è stato il primo» ha ricordato il vescovo, consapevole che in un arco di tempo piuttosto breve sono state compiute scelte rilevanti, che hanno toccato il corpo vivo della Chiesa bresciana: anzitutto per la riorganizzazione della Curia diocesana, per la quale ha espresso «viva riconoscenza ai sacerdoti per la sincera e generosa disponibilità riscontrata». 

E Tremolada ha voluto ribadire la convinzione di aver proceduto in risposta ad effettive esigenze pastorali, cercando di coniugare sempre l’attenzione alle persone e il bene della diocesi. «Laddove non vi siamo riusciti, per il nostro limite e mio in particolare, giunga la benevolenza di tutti ma anche la sana critica costruttiva».

Non ha trascurato da ultimo Tremolada un rimando ad un 2018 quale anno di rinnovamento di molte cariche civili importanti, su tutte quelle del sindaco della città e del Presidente della Provincia bresciana. Agli eletti è andato l’augurio di un servizio fecondo a beneficio dell’intera cittadinanza, ribadendo la disponibilità della Chiesa bresciana ad operare per il bene comune, ma soprattutto il fatto che il tempo delle contrapposizioni ideologiche potrebbe essere finito: sta a noi volerlo, favorendo l’edificazione di una sana convivenza e rinunciando al conflitto logorante e sterile.

 

 

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