Taxi, più utenti e attese più lunghe: a Brescia 103 licenze «e per ora bastano»

Un significativo incremento di utenti, qualche attesa di troppo e il dibattito sulle licenze dei taxi che potrebbe presto impegnare anche gli uffici della Loggia.
Nonostante l’aumento di utenti che usano sempre di più i taxi in città, il servizio pubblico di trasporto passeggeri a Brescia regge e non registra grosse criticità gestionali; eppure crescono (anche in redazione) le segnalazioni di cittadini che riferiscono di «attese più lunghe che in passato».
La situazione in città
A confermare che qualcosa negli ultimi mesi è cambiato è Antonio Amodio, presidente della cooperativa Radio Taxi Brixia: «Nel 2023 è aumentata la richiesta di taxi e l’incremento è legato soprattutto al flusso di turisti e visitatori nella Capitale italiana della Cultura. Ma a contribuire all’utilizzo dei taxi è anche un sistema del trasporto pubblico locale più deficitario che in passato. Qualche attesa c’è ma nel 99% dei casi succede che si concentrano gli arrivi nelle ore notturne, quando finiscono i nostri turni».
Come la domenica sera, quando treni provenienti da Napoli, Roma e Milano registrano ritardi sempre più frequenti e un certo numero di persone aspetta nel piazzale della stazione. «Così gli utenti si concentrano in quel lasso di tempo, quando abbiamo personale ridotto. Fino a mezzanotte le vetture attive sono invece 30, un numero sufficiente».
Le licenze
A Brescia i taxi sono 103, 99 dei quali fanno parte della cooperativa Radio Taxi Brixia. Ce ne sono altri in provincia (a Desenzano, Sirmione, Montichiari, Iseo e Gardone Riviera) stimabili in alcune decine.
«I numeri bastano. Piuttosto servirebbe più personale al centralino», sottolinea Amodio – che infatti motiva le attese con la carenza di organico nei call center: «Stiamo comunque parlando di pochi minuti di coda. Nel frattempo abbiamo creato un’app per bypassare le chiamate e agevolare le prenotazioni, che possono essere effettuate anche tramite chat Whatsapp».
Ad oggi, insomma, le 103 licenze rilasciate ad altrettanti taxisti in città restano bloccate, ma nei prossimi mesi il comune di Brescia potrebbe valutare di autorizzarne di nuove. L’ufficio mobilità guidato dal Dirigente di settore Stefano Sbardella - fa infatti sapere la Loggia - intende analizzare il nuovo scenario cittadino degli spostamenti ed eventualmente discutere della questione.
Con il decreto legge approvato lo scorso 5 ottobre il governo ha infatti riformato le norme che disciplinano le licenze, con la possibilità di aumentare fino al 20%. «Nessun comune ha ancora pubblicato i bandi per le licenze incrementali. A questo punto spetta ai sindaci», ha detto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini all’indomani del via libera al decreto legge.
Chi sale a bordo
Nel 2023 il flusso dei bresciani a bordo dei taxi si divide in tre grandi fasce della giornata: la mattina sono soprattutto gli anziani, la stragrande maggioranza residenti in città, a spostarsi soprattutto nell’area dell’ospedale e in zone dotate di servizi.
La sera, invece, crolla l’età dell’utenza che si muove nelle zone della movida cittadina o presso ristoranti e locali. Nella grande fascia diurna, infine, si registra una buona circolazione di turisti nelle oasi culturali della città, tra musei e piazze, o nei pressi di alberghi in cui alloggiare.
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