Tangente, quattro in carcere e sei ai domiciliari

Dei dieci arrestati nell'ambito dell'inchiesta bresciana su un traffico illecito di rifiuti, quattro sono in carcere, sei ai domiciliari
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Delle dieci persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brescia su un traffico illecito di rifiuti, quattro si trovano in carcere e le altre sei ai domiciliari.

In carcere, oltre al vicepresidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani, si trovano Giuseppe Rotondaro; Andrea David Oldrati, responsabile della Terra verde Srl, una società di consulenza ambientale che collaborava con Pierluca Locatelli, imprenditore nel settore dello smaltimento dei rifiuti, anch’egli destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Ai domiciliari sono stati posti Aurietta Pace Rocca, moglie di Locatelli; Giovanbattista Pagani, 51enne di Pontoglio, definito una sorta di factotum dell’imprenditore; Bartolomeo Beniamino Gregori, responsabile della sezione autisti di una società di Locatelli; Egidio Grechi, consulente ambientale; Walter Rocca, responsabile del trattamento rifiuti di una discarica a Calcilante, nel Bergamasco, e Giorgio Oprandi.

A Nicoli, Locatelli e sua moglie, oltre al traffico illecito di rifiuti, reato che è di competenza della direzione distrettuale antimafia, sono imputati anche due episodi di corruzione. Locatelli, in sostanza, avrebbe dato del denaro a Nicoli Cristiani e a Rotondaro, responsabile degli staff dell’Arpa in Lombardia per essere agevolati nel trattamento e smaltimento dei rifiuti, parte dei quali è finita anche in cantieri dell’autostrada Brebemi.

 

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