Tangente, Brebemi si costituirà parte civile

La società Brebemi si costituirà parte civile nel processo contro gli indagati nel procedimento che ha visto l'arresto di Nicoli Cristiani
AA

La società Brebemi si costituirà parte civile in un eventuale processo contro gli indagati nel procedimento che ha portato all’arresto del vice presidente del Consiglio regionale, Franco Nicoli Cristiani, e altre nove persone in relazione a un traffico illecito di rifiuti. Lo ha spiegato il presidente della società, Franco Bettoni, in una conferenza stampa nella sede di Brebemi.
 

«Seguiremo da vicino gli sviluppi dell’indagine e, essendo totalmente estranei ai fatti, dunque parte lesa, ci costituiremo in giudizio come parte civile chiedendo i danni ai responsabili». Bettoni ha voluto ringraziare le forze dell’ordine e gli inquirenti per «l’ottimo lavoro svolto» e ha spiegato che continueranno i controlli sui cento cantieri della società grazie al contraente generale, la direzione dei lavori, l’alta sorveglianza, il comitato di vigilanza regionale e la concedente Cal.

Il presidente di Brebemi ha spiegato che grazie alla tracciabilità di tutti i flussi di materiale sono state attivate la localizzazione dei lotti sospetti e le verifiche per l’esistenza dei presupposti del dissequestro dei cantieri non interessati. Bettoni ha chiarito che, comunque, i due cantieri sotto sequestro riguardano 4,5 chilometri di autostrada e non si tratta di siti particolarmente significativi.
 

Secondo il verbale di sequestro, c’è il sospetto che per realizzare il fondo stradale dei due cantieri a cui sono stati posti i sigilli, siano stati utilizzati materiali inerti di lavorazioni e scorie da acciaieria non trattate.
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia