Taglio delle pensioni dei medici: nel Bresciano in 175 pronti a lasciare
Nel giorno in cui i due principali sindacati della dirigenza medica e sanitaria proclamano 24 ore di sciopero per il prossimo 5 dicembre, si fanno i conti di quanti sono i medici ospedalieri potenzialmente in fuga entro fine anno per non vedersi decurtare in modo significativo l’assegno pensionistico.
In base ai calcoli effettuati dal sindacato Anaao, potrebbero lasciare a breve 175 medici, l’8% dei dipendenti delle strutture pubbliche. Centocinque solo al Civile, secondo calcoli effettuati su dati ufficiali della Regione.
La «fuga»
Una potenziale fuga dettata da un provvedimento contenuto nella legge di bilancio che penalizza i medici assunti prima del 1995 e con almeno 63 anni di età. «A questi vanno aggiunti i colleghi più giovani - spiega Stefano Magnone, segretario regionale Anaao-Assomed Lombardia -. Colleghi che con il riscatto di anni e anni, fino a dodici, hanno stipulato con grandi sacrifici un patto che ora viene violato.
Non proprio noccioline, quindi, con una norma che si propone evidentemente di punire chi per anni ha sostenuto il sistema con il proprio lavoro, il sacrificio del proprio tempo libero e l’impegno in aziende pubbliche sempre più in difficoltà a causa di scelte sbagliate di programmazione nazionale e regionale, unitamente a direzioni strategiche non competenti, affiliate alla politica ed evidentemente propense a scegliere direttori che in molti casi non si sono rivelati all'altezza del compito, rendendo gli ambienti di lavoro insopportabili.
Urge un cambio di rotta a tutti i livelli. Nel frattempo certamente la politica ha ottenuto l’unione di tutta la categoria in una rabbia che ha pochi eguali negli ultimi trent’anni. Ma, in buona sostanza, a rischiare letteralmente la pelle sono i cittadini, che si trovano con un servizio sanitario ormai già al collasso, come dimostrano le liste d'attesa e la fuga dei professionisti».
Quanti sono
Nel dettaglio, se il provvedimento non sarà modificato - la ministra del Lavoro Marina Calderone dichiara, al proposito: «Sono certa che si possa trovare una misura che da un lato non tradisca le aspettative di chi già guarda alla pensione e dall'altro però tenga conto che quando si parla di norme pensionistiche è importante creare un equilibrio tra gestioni e soprattutto un equilibrio nella gestione che non possa privilegiare alcuni penalizzando tanti altri» - coinvolge solo in Lombardia 1.400 medici e 160 dirigenti sanitari (nel conteggio non sono inclusi i veterinari, ugualmente interessati).
Nel Bresciano, oltre all’Asst Spedali Civili, potrebbero essere potenzialmente in fuga entro fine anno, oltre ai 105 dell’Asst Spedali Civili, dodici medici all’Asst della Franciacorta, quarantasette all’Asst del Garda, sei all’Ats di Brescia e cinque all’Ats della Montagna.
Le ragioni dello scontento
Le ragioni dello scontento, da parte dei medici, sono molte. Afferma Magnone: «La realtà chi ha restituito una desolazione totale: un misero Fondo pari al 6,1% del Prodotto interno lordo, che significa nuovo disinvestimento, risorse per il triennio contrattuale pari a 2,3 miliardi da utilizzare anche per i non dipendenti e, come ciliegina sulla torta, un taglio alle future pensioni che sa di furto e di presa in giro. E tutto ciò mentre si alza il tetto del budget del privato accreditato e contrattualizzato, sancendo così la sua prevalenza rispetto a un sistema pubblico in crisi».
Vi è attesa per le prossime mosse dell’esecutivo. Dalle ultime dichiarazioni, la stretta sulle pensioni prevista in manovra potrebbe allentarsi. Il sottosegretario Claudio Durigon: «La misura cambierà anche per le altre categorie coinvolte nel taglio della fetta retributiva ovvero dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari».
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
