Tagli ai fondi Pnrr e Case di Comunità: «Ci sono contratti da rispettare»
Cosa succede alla riorganizzazione edilizia della rete dei servizi territoriali bresciani con la modifica del Pnrr (il piano nazionale di ripresa e resilienza) che prevedeva ingenti investimenti per realizzare Case e ospedali di comunità? Che impatto avranno i tagli sulle 33 Case e gli otto Ospedali di Comunità previsti per una provincia, come la nostra, che è tra le più estese del Paese con la presenza di molte zone montane distanti dai grandi ospedali concentrati soprattutto in città?
«Ci sono contratti da rispettare» sottolineano, con forza, tutti gli attori coinvolti delle quattro Aziende sociosanitarie territoriali alle quali compete l’onere della riorganizzazione della sanità territoriale. «Certo, non sarà facile, anche se ci sono già progetti esecutivi alla luce dell’incremento dei costi di costruzione che oscilla tra il 24 e il 66% tra strutture, opere edili, impianti idrici, meccanici, elettrici e speciali».
Aumento dei costi
Il governo è stato chiaro: «L’aumento dei costi di costruzione comporta, a parità di dotazione finanziaria, una rimodulazione del numero di strutture realizzabili, cioè una loro riduzione quantitativa». Dati alla mano, a livello nazionale si dovrebbe passare da 1.350 a 937 Case della Comunità e da 400 a 304 ospedali di comunità. «Con la rimodulazione del Pnrr - commenta il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato - contiamo di mantenere comunque l’attuale impianto previsto dalla Missione Salute, cercando di attingere a diverse fonti di finanziamento, come i fondi sull’edilizia sanitaria e quelli di coesione». Questo significa che, per alcuni progetti, non esiste più il vincolo di data, perché sarebbe impossibile realizzarli entro il 2026 così come richiesto dal Pnrr. Anche se è comunque opportuno ricordare che l’intera operazione è, innanzitutto, di tipo edilizio prima che assistenziale.
Nel Bresciano
Nel Bresciano, su 33 Case di Comunità previste (con funzione di assistenza sanitaria primaria e attività di prevenzione) quelle aperte sono 13, di cui tre ancora provvisorie, mentre si sta procedendo sul fronte degli Ospedali di comunità per i quali sono già stati individuati gli spazi. Vediamo, nel dettaglio, lo stato dei lavori aggiornato al 30 giugno scorso. Sul territorio di competenza dell’Asst Spedali Civili le Case di Comunità previste sono undici; ci sono due Ospedali di Comunità e cinque Centrali operative territoriali. Le Case già attive sono tre: Nave, Travagliato e Tavernole. Su quella di Ospitaletto c’è ottimismo per la fine del 2023. Sempre entro l’anno aprirà anche la Casa di Flero. A Rezzato, in via Kennedy, i lavori inizieranno a settembre per concludersi entro il 2024. Così come in via Duca degli Abruzzi: interventi edilizi da settembre, fine lavori maggio 2024. In via Marconi al via in ottobre 2023 con fine lavori entro il 2024.
Un rosario di cantieri riempirà i futuri riferimenti della sanità territoriale perché a novembre 2023 si metterà mano anche alla palazzina di via Corsica prevedendo di finire i lavori la prossima estate. In via don Vender sorgerà una palazzina nuova a partire dal prossimo gennaio e fino a fine 2024.
Ospedale dentro
Per l’Asst Spedali Civili due saranno gli ospedali di comunità di riferimento, strutture sanitarie di ricovero della rete di assistenza territoriale con funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. Uno è previsto nella sede dell’attuale presidio di Gardone Val Trompia dove verrà aperta anche la Casa di Comunità. In base al ruolino di marcia, i lavori di adeguamento saranno completati dopo il 2024.
L’altro verrà aperto all’interno del Civile (scala 7, sesto piano, nel reparto da anni vuoto dopo il trasferimento della Terza Chirurgia nel nuovo edificio di Scala 14): i lavori di adeguamento inizieranno nel 2024 per concludersi entro l’autunno dello stesso anno. Così sulla carta.
In provincia
All’Asst Garda sono funzionanti due ospedali di comunità (Leno e Lonato nella sede provvisoria di Prevalle) e le Case di Comunità di Nozza e di Leno. Entro l’anno dovrebbero aprire - in base al calendario ufficiale - l’ospedale di comunità di Nozza e le Case di Verolanuova, Gargnano e Montichiari. Le Case di Comunità di Gavardo, Desenzano e Gargnano, così come quella ex novo al Cunettone di Salò (già esclusa dai fondi Pnrr) saranno completate dopo il 2024 in data non ancora certa.
In Franciacorta, funzionanti ma provvisorie le Case di Chiari e Iseo e l’Ospedale di Orzinuovi. Dopo il 2024 apriranno l’Ospedale di Palazzolo e le Case di Comunità di Orzinuovi, Marone, Barbariga e Palazzolo. All’Asst Valcamonica è aperta la metà delle otto Case previste e si sta lavorando agli spazi per gli ospedali di comunità nei presidi di Edolo e Esine.
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