SuperMario e l'insostenibile leggerezza dell'anonimato

Che Mario Balotelli ami le dichiarazioni ad effetto certo non lo scopriamo oggi. Tuttavia le ultime uscite fanno a pugni con la realtà
Mario Balotelli - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Mario Balotelli - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Che Mario Balotelli ami le dichiarazioni ad effetto certo non lo scopriamo oggi. Tuttavia le uscite che quasi con ciclica cadenza ha regalato negli ultimi mesi fanno un po’ a pugni con la realtà ed i numeri da lui proposti sul terreno di gioco.

Già a maggio disse: «Aspettavo una chiamata da Mancini per la Macedonia. Immobile e Scamacca? Buoni, ma per vincere serve di più». Poi a fine settembre parlando del Milan e dei problemi in attacco: «Serve un vice-Giroud? Eccomi», dichiarò scherzosamente (o no?).

Infine la scorsa settimana, ancora in tema Nazionale: «Se sto bene sono ancora la punta italiana più forte. Spero di andare all’Europeo. Raspadori e Scamacca quanti tiri hanno fatto insieme? Due?». Tralasciando i poco carini commenti sui colleghi, certi della buonafede di Balotelli che, come Jessica Rabbit, non è cattivo ma è dipinto così, sarebbe forse il caso che SuperMario - un tempo sì il miglior bomber d’Italia - riguardi i dati degli ultimi cinque anni: solo all’Adana nel 2021/22 numeri da grande (18 gol in 31 gare), poi da Brescia alla B col Monza fino al Sion poche reti e tante polemiche. Viste le continue interviste, il sospetto è che, parafrasando il capolavoro di Kundera, soffra l’insostenibile leggerezza dell’anonimato.

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