Suona la campanella: il Calini «batte tutti» e inizia prima

Voci e opinioni di studenti e insegnanti che dopo l'estate sono rientrati in aula 24 ore prima
SCUOLA, SI RICOMINCIA!
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Qualcuno già si lamenta. Sembra impossibile, ma è così. È solo il primo giorno di scuola, le prime cinque ore passate dietro i banchi, ma l’entusiasmo non è l’atteggiamento che caratterizza gli studenti di ritorno in aula dopo le vacanze. Soprattutto se, come hanno dovuto fare i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Calini, l’inizio delle lezioni è anticipato.

«L’abbiamo fatto anche lo scorso anno – ha detto il dirigente scolastico Marco Tarolli - . È un giorno in più che ci fa comodo visto che il primo periodo di valutazione è breve e avremo molte attività extracurriculari da affrontare. Nessun disguido legato all’anticipo».

I problemi, come per tutta la scuola bresciana (e italiana), sono altri: «Il tema supplenze – ha spiegato il dirigente - , visto che quest’anno Brescia sperimenta il sistema centralizzato, potrebbe causare qualche disagio. C’è il nuovo ministro dell’Istruzione e da lui stiamo aspettando indicazioni sull’introduzione dell’ educazione civica, sul tema della trasformazione dell’alternanza scuola lavoro in percorsi per competenze trasversali all’orientamento. La cosa più importante per la nostra scuola, però, è che oggi sono tornati i ragazzi».

E i ragazzi sono tornati, anche se forse – com’è normale che sia – invece che anticiparlo, il ritorno a scuola, l’avrebbero posticipato.

«L’estate è andata benissimo. Questo rientro? Un po’ traumatico. Speriamo che l’anno vada bene. Non avevo voglia di ricominciare, ma me la farò venire», dice scherzando Gloria Zuppelli, studentessa di quarta superiore. La quotidianità scolastica non cancella i sorrisi degli studenti che affrontano il nuovo inizio con filosofia: «Se sono felice? Tantissimo – dice ridendo Edoardo Poddighe, studente del quarto anno -. Si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, mancano solo due anni e il liceo sarà finito. A parte tutto sarà un anno difficile, abbiamo cambiato un po’ di professori, ma va bene, ormai siamo quasi veterani, siamo tranquilli ce la possiamo fare».

D’accordo con il compagno anche Giulia Inverardi: «L’anno scorso è finito bene e questo nuovo è già impegnativo. Sarà un anno complicato. Se avevo voglia di tornare? Solo per vedere i miei compagni!».

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