Strage Mottarone: le indagini informatiche passano da Brescia

La Procura di Verbania al lavoro: farà analizzare 23 supporti informatici a un ingegnere della nostra città
Strage del Mottarone, un momento degli accertamenti sulla cabina precipitata - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Strage del Mottarone, un momento degli accertamenti sulla cabina precipitata - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Passano da Brescia gli accertamenti sull’incidente del Mottarone, dove poco più di tre settimane fa hanno perso la vita 14 persone, tra cui due bambini. Un terzo, il piccolo Eitan, dopo essere stato ricoverato in gravi condizioni in ospedale a Torino, è stato dimesso e ora migliora di giorno in giorno.

La Procura di Verbania ha affidato all’ingegnere Michele Vitiello, con studio in centro città a Brescia, l’analisi di 23 supporti informatici sequestrati dal sostituto procuratore titolare dell’inchiesta. «Un incarico importante e difficile. Ci mettermo subito al lavoro per dare risposte nei tempi richiesti» ha commentato Vitiello.

Dovrà controllare la memoria dei tre telefoni cellulari di Luigi Nerini, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, i tre indagati di cui solo quest’ultimo agli arresti domiciliari. Ma tra i cellulari consegnati dal pm al consulente c’è anche quello intestato alla fidanzata di uno dei tre coinvolti e che potrebbe contenere le chat dei minuti immediatamente successivi alla tragedia. Nell’elenco dei 23 supporti informatici figurano poi due cellulari ritrovati negli uffici della Funivia del Mottarone, e che non si sa a chi appartengano, oltre ai computer della società e saranno analizzate anche le tante chiavette usb recuperate.

Vitiello avrà 90 giorni di tempo per depositare la relazione e le operazioni di analisi inizieranno a Brescia lunedì prossimo. Restano invece al momento sospese le operazioni di accertamento sulla scatola nera della cabina precipitata il 23 maggio scorso. La difesa di Perocchio si è riservata di chiedere entro due giorni al gip Elena Cerioli un secondo incidente probatorio che si aggiunge a quello sull’impianto e sulla funivia, specialmente cavo, freni e forchettoni, ora ridotta a un groviglio di lamiere. Potrebbe invece essere disposta in un secondo momento l’analisi sul registratore delle immagini del circuito di videosorveglianza del Mottarone.

«Credo che questa attività sul materiale sotto sequestro serva per capire come suddividere le responsabilità penali, delle quali non abbiamo alcun dubbio», ha spiegato l’avvocato Federico Sinagra, che assiste la nonna materna di Eitan. «È chiaro - ha proseguito - che ci sono posizioni diverse e la Procura dovrà capire chi siano i responsabili di questa tragedia».

A Verbania, oltre ai difensori che hanno nominato i loro esperti, c’erano anche i legali delle famiglie delle vittime. Armando Simbari, per il bambino sopravvissuto e per la zia nominata suo tutore, ha raccontato che le condizioni del piccolo «migliorano». È seguito dalla «sua famiglia che, come è giusto, si occupa di lui. Noi ci occupiamo degli aspetti tecnici di questa vicenda» che, a partire dal prossimo 8 luglio, come ha disposto il gip, vedrà anche un complesso incidente probatorio per il quale «nomineremo un nostro consulente che farà team con quello dei pm». Franz Sarno, l’avvocato che assiste i parenti materni di Eitan, ha auspicato non solo un ristoro adeguato. «Vorrei - ha aggiunto - evitare altre sofferenze, anche se la giustizia non è vendetta».

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