Strage Cottarelli: condanna a 20 anni per Grusovin

Il faccendiere triestino, già collaboratore di giustizia, aveva accusato i cugini Vito e Salvatore Marino del massacro dei Cottarelli
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La Corte d’assise d’appello ha inflitto 20 anni di prigione a Dino Grusovin, il faccendiere triestino, già collaboratore di giustizia, che aveva accusato i cugini Vito e Salvatore Marino del massacro di Angelo Cottarelli, della moglie Marzenna e del figlio Luca, uccisi a colpi di pistola e sgozzati nella villa di Urago Mella il 28 agosto del 2006.

Assolto dal gup in primo grado, Grusovin (irreperibile da anni) è stato condannato per triplice omicidio volontario, anche se la pena è stata ammorbidita dalla concessione del concorso anomalo e delle generiche equivalenti alle aggravanti. Il ruolo di Grusovin nella strage è sempre stato oggetto di discussioni. Confessando di essere stato con i siciliani nella villa, fu lui a due settimane dai fatti a fare arrestare i Marino (il 25 giugno 2013 condannati in appello all’ergastolo bis), ma smentì la sua partecipazione al massacro. Riferì anche di un quarto uomo mai identificato.

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