Strage a San Polo, spara e uccide quattro persone

Il camionista 34enne Mario Albanese ha ucciso l'ex moglie e un amico, poi ha ammazzato la figlia 19enne della donna e un coetaneo.
AA

Nottata di tragedia e sangue, a San Polo. Scene terribili in via Raffaello nella notte fra sabato e domenica. Un uomo  di 34 anni, armato di pistola, ha freddato quattro persone davanti agli occhi sgomenti dei figlioletti di dieci, sette e cinque anni. Poi ha tentato invano di uccidersi ed è stato bloccato da un carabiniere che abita poco distante.

Sono circa le 3.30 quando per strada risuonano degli spari, a squarciare il silenzio del quartiere. Ad esplodere i colpi il camionista Mario Albanese che, a sangue freddo, ammazza l'ex moglie ed un amico della donna in mezzo alla strada.

E' solo l'inizio della follia. Il 34enne entra subito dopo nell'abitazione della donna. All'interno c'è una ragazza di appena 19 anni, insieme al suo fidanzato, un coetaneo. La giovane è la figlia che l'ex moglie, appena uccisa, aveva avuto da una precedente relazione. I due ragazzi sono arrivati da un paio di mesi dalla Calabria e sono a Brescia solo di passaggio. Il 34enne spara e uccide anche loro.

Ad assistere impotenti e sgomenti alla scena ci sono tre bambini, i figli dell'uomo, che hanno appena dieci, sette e cinque anni.

Compiuta la strage l'uomo torna in strada, spara ancora qualche colpo ai cadaveri riversi a terra. Poi punta l'arma verso di sè, per cercare di togliersi la vita. Ma questa si inceppa e nel mentre sopraggiunge un vicino di casa che ha udito gli spari e le grida. E' un carabiniere del Nucleo Radiomobile, che si avvicina all'uomo e ingaggia un corpo a corpo per fermarlo.

Nel frattempo arriva anche una volante della Volante della Questura, allertata dai vicini di casa, spaventati. Il 34enne viene arrestato e i tre bambini salvati alla strage ma non alla tragedia vengono portati immediatamente in Questura per essere tranquillizzati.

Prima di essere portato in questura, Mario Albanese è stato condotto in ospedale per essere sottoposto agli esami di rito: il sospetto è che possa aver agito sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Sul luogo del delitto, insieme ai carabinieri, è al lavoro la polizia scientifica per ricostruire l’esatta dinamica della strage. A chiamare il 113 è stata una vicina di casa delle vittime, che ha sentito i colpi di pistola. Alla base della strage la gelosia dell'uomo nei confronti della donna.

«Quella donna mi tradiva» avrebbe infatti detto Albanese, che ha risparmiato dall’eccidio le persone a lui care, cioè le sue tre bimbe. Dalla Questura è stato portato al carcere di Canton Mombello, dove è in stato di fermo per omicidio plurimo aggravato anche dalla premeditazione.

 

 







 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia