Stop ai rifiuti: ora meno incenerimento e più riciclo

Brescia salvata dalla spazzatura extraregionale dopo le modifiche allo Sblocca Italia. Da Comune e A2A gli indirizzi per il futuro
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Stop ai rifiuti, ecco la fase due. Le modifiche al decreto Sblocca Italia, al centro dell’accordo politico che ha trovato la sua chiave di volta tra Roma e Brescia, scongiurano il rischio dell’arrivo nel Termoutilizzatore cittadino del 30% di rifiuti in più extraregionali. E mentre si attende il voto ufficiale della Commissione Ambiente alla Camera (fissato per lunedì 13 ottobre), l’impronta delle correzioni si rilegge anche nelle linee di indirizzo della Loggia in vista del piano industriale di A2A. 
 
Due percorsi separati sulla carta - quello dell’iter legato al decreto e quello del futuro piano industriale della multiutility per eccellenza - ma con punti di intersezione non secondari. Specie se si pensa sia al programma politico di Palazzo Loggia (impegnato in questi mesi nella scelta del metodo per l’avvio della differenziata), sia alla strategia di A2A che, qualora fosse passata la prima stesura del provvedimento romano, si sarebbe trovata comunque a dover smaltire la spazzatura proveniente da altre Regioni. La revisione del testo sposta infatti i parametri di riferimento e ridisegna i criteri attraverso cui si andranno ad individuare gli impianti in cui dirottare i carichi di rifiuti del Sud Italia.
 
Innanzitutto è il valore termico - e non quello quantitativo - a fare fede. Punto già sufficiente per escludere Brescia dalle mete papabili: «L’impianto cittadino è già al massimo termico» hanno infatti confermato a più riprese il sindaco e l’assessore all’Ambiente, Gianluigi Fondra.
 
Ma non è tutto. Altro pilastro dal quale non si potrà prescindere sarà la qualità dell’aria: in questo caso è stata l’Asso Arpa, nella sua prima audizione alla Camera, a porre la lente di ingrandimento sulla Leonessa. Quindi, il ruolo dell’autonomia regionale in materia di rifiuti, che tornerebbe ad essere garantito e prevalente. Come a dire, la priorità va allo smaltimento della spazzatura regionale: in questo modo non è più possibile «scambiare» gli scarti speciali con i solidi urbani.
 
Tutto questo in un momento in cui Loggia ed A2A si stanno confrontando sugli indirizzi in vista del nuovo piano industriale della multiutility di via Lamarmora. Indirizzi che - come hanno chiarito il sindaco Emilio Del Bono in prima istanza e l’assessore Fondra durante il dibattito in Commissione - «puntano ad un utilizzo progressivamente minore del Termoutilizzatore in senso generale. L’intendimento, in linea con le direttive europee, è cioè di non sfruttare al massimo l’impianto, ma di legare l’attività alla produzione di energia. È chiaro cioè che, fatto salvo il fabbisogno energetico, gli investimenti di A2A dovranno essere spostati sugli impianti di riuso e di riciclo dei rifiuti, proprio in vista dell’introduzione della differenziata in città». 

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