Stati generali dei giovani, la co-progettualità si mette in pista

Primo incontro con le realtà operative sul campo: l’assessora Anna Frattini ha illustrato il progetto
L'incontro dedicato al mondo dei giovani - © www.giornaledibrescia.it
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Verso gli Stati generali dei giovani, si comincia. Un progetto a cui l’assessorato alle Politiche giovanili della Loggia lavorava da tempo, con il sostegno dell’Amministrazione, per coinvolgere i giovani di Brescia «in primavera inoltrata» in due giornate dedicate a «co-progettare» le politiche che li riguardano.

Al lavoro

La prima pietra è stata posta ieri, con un incontro nel Salone Savoldi in piazza Repubblica tra l’assessora Anna Frattini e le realtà bresciane che si occupano di giovani. «Prima di lavorare coi giovani – dice Frattini –, volevamo ascoltare chi ci lavora». «Strategie» il nome dell’evento, a cui hanno risposto positivamente quasi tutte le realtà contattate, circa una sessantina: da quelle radicate, come il Calabrone e Palco Giovani, ad altre di giovani per giovani, come True Quality, Echo Raffiche, Line Culture o il Sism. Ci sono anche la Cattolica, l’Ufficio scolastico, la Diocesi con il Centro oratori, l’Opera Pavoniana, rappresentanti dei Consigli di quartieri, il Forum terzo settore e realtà del volontariato. In sala pure il consigliere provinciale all’istruzione Filippo Ferrari e quella alle politiche giovanili Suela Plaka.

Il logo

Un momento di ascolto, ma anche di presentazione. Viene svelato il logo di «Verso gli Stati generali», a forma di ghigliottina: «Abbiamo lavorato con ironia – dice Frattini – per rappresentare evocativamente un percorso dal basso». Saranno infatti i giovani stessi a indicare i temi su cui lavorare negli Stati generali, in cinque «assemblee partecipate» da metà dicembre a febbraio. Le date non sono ancora certe, ma spazi e temi sì: in Isu si parlerà di università, in Latteria Molloy di ambiente, protagonismo e opportunità, al Circus di vita notturna, sicurezza e trasporti, alla biblioteca «Uau» di sale lettura e biblioteche, al Carme di arte, partecipazione e attivismi. Previsti anche un questionario e pranzi tra giovani e amministratori locali, «per avvicinare istituzioni e giovani». «È un progetto che ci sembrava giusto condividere con voi – dice la Frattini alle realtà presenti –. Vi chiediamo se volete sostenerlo e promuoverlo, segnalandocene anche le mancanze».

Dal dialogo emergono una generale condivisione e alcune proposte di temi, quali salute mentale, affettività, periferie, sport, fuori sede e universitari, seconde generazioni. Tra gli appunti sollevati, il dubbio su una possibile sovrapposizione di progettualità e il pericolo di escludere i giovani che tendono a non partecipare. «Come intercettarli è un tema che ci stiamo ponendo», dice Frattini, che alla fine manifesta soddisfazione: «Mi sembra che siano emerse la volontà di essere parte del progetto e l’esigenza di avere l’Amministrazione come regia, che è proprio quello che volevamo fare, senza sovrapporci a loro». 

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