Spari in via Violino: «Il proiettile è partito per sbaglio»

A confessarlo il proprietario dell’arma: il migliore amico della vittima si è presentato in procura
  • Sparatoria al Violino
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Niente Far West. Solo una spacconata. Ci sarebbe questo a monte della sparatoria che ha squarciato la tranquillità del Villaggio Violino nella serata di sabato 24 luglio. A confessarlo il proprietario dell’arma: il migliore amico della vittima si è presentato in procura dal pm Carlotta Bernardini e ha spiegato quanto accaduto.

L’uomo ha raccontato di essersi presentato sabato sera al bar G&G di via Violino di Sopra con il revolver da poco acquistato e di averlo mostrato al proprietario del locale e ad Enrico Valotti. Il 53enne ha poi detto di aver esploso un primo colpo in aria, per convincere gli amici del bar che non si trattasse di un giocattolo, ma anche che il secondo proiettile - quello che ha maciullato parte dello stomaco, della milza e del pancreas all’amico - sarebbe partito accidentalmente appoggiando la pistola sul tavolino del bar. 

Il 53enne, difeso dagli avvocati Giambattista Scalvi e Andrea Mina, è ai domiciliari: deve rispondere di tentato omicidio e porto abusivo di arma.

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