Spaccata all’Ebike Store: via con biciclette per oltre 50mila euro
L’allarme è scattato poco prima dell’alba, quando la notte stava già lasciando spazio alla mattina. Con una auto ariete, trovata poi dalle forze dell’ordine a qualche chilometro di distanza, una banda di ladri ha sfondato la vetrina del negozio Ebike Store di viale Sant'Eufemia in città. In pochi minuti hanno caricato sulla vettura alcune delle bici più pregiate che si trovavano nel negozio e sono fuggiti inseguiti dal suono delle sirene degli allarmi. Con tutta probabilità un furgone li aspettava poco distanti per caricare la refurtiva.
Merce e danni
La prima, parziale, stima del bottino parla di circa 50mila euro di valore a cui aggiungere i danni alla struttura ma si tratta di un bilancio assolutamente parziale. Andrea Liberini, titolare dell’Ebike Store spiega: «Si tratta del terzo furto che subiamo da quando abbiamo aperto nel 2017. Hanno puntato le bici più vicine all’ingresso ma anche quelle di altissima gamma con prezzi di listino oltre i 15mila euro».
L’indagine
L’ipotesi è che i ladri possano aver interrotto il colpo prima di quanto avessero programmato, come se fossero stati disturbati da qualcosa. Altrimenti il bottino avrebbe potuto essere anche più ingente. Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Brescia che hanno raccolto le immagini delle telecamere della zona e stanno cercando riscontri anche nei portali di lettura targhe. Sembra comunque che i ladri abbiano messo le mani su alcuni dei prodotti di più alta gamma che erano esposti nel negozio, segno che si dedicano specificatamente a questo settore e che potrebbero aver fatto un sopralluogo, fingendosi clienti, nei giorni precedenti.
I precedenti
Dopo un periodo di relativa tranquillità, quello dell’altra notte è un colpo che riporta in primo piano il tema dei furti nei negozi di Ebike. Brescia, in particolare nell’estate del 2020, era stata nel mirino di un gruppo specializzato che in poche settimane aveva colpito tre negozi in città. L’anno successivo, pur con meno frequenza, erano invece stati gli store della provincia ad essere presi di mira. Alcune delle bici rubate erano poi state rintracciate sul mercato clandestino, rivendute su alcuni siti.
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