Sospetti confermati: c’è dell’amianto nei sacchi lasciati al Parco delle cave

I controlli del Comune sono stati effettuati dopo la segnalazione del Comitato spontaneo contro le nocività
I sacchi con l'amianto al parco delle Cave - © www.giornaledibrescia.it
I sacchi con l'amianto al parco delle Cave - © www.giornaledibrescia.it
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I sospetti degli ambientalisti del Comitato spontaneo contro le nocività erano fondati. Nelle big bag comparse in un’area di proprietà privata accanto all’ingresso principale del Parco delle cave al lago Canneto è presente materiale contaminato da cemento amianto derivante da demolizione.

La conferma arriva dall’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi. «Il Comune tiene monitorata la situazione - spiega - anche se la partita ora è in capo al privato e ad Ats. Le borse contenenti il materiale sono in attesa di essere conferite in appositi impianti di trattamento che però al momento sono chiusi». Anche gli autotrasportatori autorizzati al movimento del materiale non sono disponibili in questi giorni. In quell’area i livelli di bonifica sono due: «Uno riguarda la caratterizzazione del suolo, da cui è emersa la presenza di sostanze inquinanti comprese in tabella tra A e B, ma indicata come non grave, che necessitano di bonifica. Il secondo riguarda la presenza di quanto contenuto nelle borse in un apposito tessuto per contenere questo tipo di materiale».

Bianchi rassicura che «l’attenzione del Comune è massima, non solo riguardo al monitoraggio, ma anche per quel che riguarderà l’analisi di tutti gli esiti e le procedure a seguire che andranno poi certificate. Abbiamo però richiesto ai proprietari che l’area venga messa in sicurezza, sistemando le recinzioni in modo tale che nessuno possa avvicinarsi, e ci hanno assicurato che lo faranno». 

Un aspetto però Bianchi tiene ad evidenziarlo: «Da area industriale che era, dopo le necessarie bonifiche per avere un ambiente più salubre, diventerà un’area riqualificata e verde, a disposizione di tutti i cittadini». Rispetto alle bonifiche in corso a Chiesanuova la differenza è che là si tratta di aree pubbliche, mentre in via Cerca si sta operando in un’area privata e la competenza degli interventi è in capo alla società proprietaria e ad Ats. 

A sollevare la questione, nei giorni scorsi, era stato il Comitato spontaneo contro le nocività, che proprio ieri, dal momento che i sacchi non erano ancora stati spostati, ha sollecitato l’intervento della Polizia locale perché effettuasse un controllo sulle autorizzazioni della società e sulle modalità delle operazioni di bonifica.

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