«Sono indemoniato» e abusava di figlia e nipote

Un 55enne, con moglie e cognata, violentava due minorenni con problemi psichici. Ora la condanna definitiva
Stuprava figlia e nipote: condannato
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Limite al peggio non c’è. E ce lo dimostra una vicenda atroce, che ha avuto luogo nella nostra città. Un uomo di 55 anni violentava la figlia e la nipote, che vivevano in condizioni di sudditanza psicologica. Lo faceva perché, diceva lui, era l’unico modo per placare la rabbia demoniaca che altrimenti l’avrebbe sopraffatto. E se non cedevano insisteva. Modificava la voce, fingendo che provenisse dagli inferi. Urlava, spaventandole a morte.
 
Non solo. Le violentava con l’aiuto della moglie e della cognata, madri delle due minori vittime degli abusi. Le ha convinte tutte. Per cinque anni, dal 2000 al 2005. Avendo rapporti sessuali sia singolarmente, sia coinvolgendo moglie e cognata. 
 
L’incubo è finito da tempo. La giustizia ha fatto il suo corso attraverso tutti i gradi di giudizio. Gli uomini della squadra mobile, in questi giorni, hanno eseguito le ordinanze di cattura emesse del Tribunale di Brescia nei confronti di D. T., il 55enne (per lui 10 anni di reclusione);  di M.T., 50enne nata in ex Jugoslavia, moglie dell’uomo che si fingeva posseduto (cinque anni); e di R. T., slava di anni 51, la sorella di M.T., (anche per lei 5 anni). Persone che vivono di espedienti e grazie all’aiuto della famiglia. Per tutti loro è arrivata la condanna definitiva. 
 
La Squadra Mobile ha messo gli occhi su questo inferno nel 2004, grazie alla segnalazione di un ginecologo che si era insospettito. Il medico aveva visitato la nipote, all’epoca minorenne, dell’«indemoniato». La giovane temeva di essere incinta. Ma non aveva mai voluto dire chi fosse il suo partner e in che circostanze avesse avuto il rapporto. Le indagini - coordinate dal Pm Roberta Licci tra il 2004 e 2005 - hanno quindi fatto luce su una vicenda dalla ferocia medievale.

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