Sindorme di Asperger, la relazione con «ciò che diverge» in una mostra

Da mercoledì 15 alla libreria Serra Tarantola in occasione della Giornata mondiale della malattia
Una delle opere in esposizione fino a sabato 18 - © www.giornaledibrescia.it
Una delle opere in esposizione fino a sabato 18 - © www.giornaledibrescia.it
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Sei ragazze dai 13 ai 18 anni con vissuti, provenienza geografica e talenti diversi si incontrano per esporre al pubblico una parte profondamente personale e preziosa di sé.

Sofia, Gaia, Teresa, Marta, Ada e Francesca sono all’inizio del loro percorso di vita e scelgono la pittura, il disegno e la scultura per esprimere e trasformare in concreto la loro esperienza. Un’esperienza sostenuta dall’associazione Alleanza per la Salute Mentale, attiva a Brescia da molti anni, che in occasione della Giornata mondiale della Sindrome di Asperger ha voluto mettere in mostra (da mercoledì 15 a sabato 18 alla Libreria Tarantola 1899, in via Fratelli Porcellaga 4) una delle molte sfumature dello Spettro autistico, riguardante l’atipicità e la neuro-divergenza, in particolare riferita a quando alla diagnosi di una o più condizioni cliniche (Dsa, Adhd, Spettro autistico, Disprassia e/o altro) si mescola paradossalmente l’alto potenziale cognitivo.

«Questa iniziativa rientra nell’ambito della convivenza con le differenze», osserva l’assessore ai Servizi sociali Marco Fenaroli. «Siamo riferimento dei familiari che hanno impattato con questi problemi – spiega Claudio Ghidelli dell’Alleanza per la salute mentale -. Il nostro obiettivo è occuparci dei problemi delle persone con disabilità psichica nell’ambito sociale, sanitario, politico ed economico, per tutelare i diritti di pazienti e familiari».

La mostra è un’occasione per scoprire cosa significhi entrare in relazione con «ciò che diverge, ciò che esce dalla pura norma quantitativa: un modo per aprirsi agli interessi specifici di ragazzi per più versi eccezionali per imparare a riconoscere la qualità e il valore di quello che portano all’attenzione dell’adulto», come spiega Giulia Cavallo, curatrice del progetto espositivo ed editoriale, costruito dalle sei giovanissime in ogni particolare.

Queste sei giovani donne (Sofia e Gaia di Brescia; Ada e Francesca di Genova; Marta di Pisa e Teresa di Udine) creano per immaginare e trasformare in realtà quanto nasce per puro istinto dalla loro mente e dalle loro mani. Per imparare a muoversi verso un futuro che sia non solo abitabile, ma pronto a riconoscere valore e ricchezza.

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