Simone Odolini è il giovane re dello skateboard

Otto «tricks». Quattro vite ciascuno alla partenza, tre tentativi per trick. Se lo manchi perdi una vita, e se le perdi tutte... Beh fratello, sei fuori. È un videogioco, ma le strade su cui si gioca sono d’asfalto e non virtuali, i giocatori sono in carne, ossa e skate.
È il primo videogame al mondo che con uno skateboard unisce reale e virtuale: è il Red Bull Skate Arcade, e questa è la manche finale della sfida nazionale, il Railway Skatepark di via Palazzina a Brescia è il suo ring. Il contest è partito alla fine di aprile, ed ha coinvolto gli skaters dell’Italia intera. La sfida: «chiudere gli otto tricks proposti», per le orecchie profane riprodurre con successo le acrobazie richieste. E postare il video della propria prestazione, cercando di ottenere il maggior numero di visualizzazioni.
Sabato, in pista c’erano i 15 skaters italiani più «visti» dalla rete. In altri 22 Paesi in tutto il mondo, altri skaters si stanno sfidando, in occasione della finale mondiale, rendez-vous a Barcellona per la finale mondiale. Ma sabato sera eravamo tra le zampe della Leonessa, in quello che sembra un cratere di luna e invece è il Railway. Otto tricks, dicevamo: illustrati da quattro «boss», grandi nomi dello skateboarding internazionale: Thayan Costa, Maxim Habanec, Bruno Aballay e, in rappresentanza dell’Italia, il vincitore dell’Element Make It Count italiano 2013, Fabio Colombo.
Le prove si succedono da un angolo all’altro della pista, il pubblico le segue, spostandosi dagli spalti al centro perché occorre la scalinata, poi di nuovo alle scalinate, poi ancora nel mezzo. È da qui che si guarda l’ultima sfida, l’ottavo trick: mentre Michele Salini e Alessandro Morandi si dividono a pari merito il secondo posto, esce vincitore il solo skater rimasto con più di una vita, Simone Odolini: sarà lui a rappresentare l’Italia a Barcellona, il primo weekend di settembre.
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