Sikh in festa, trionfo di colori in città

Da via Corsica a via Volturno, in corteo a migliaia per il «Baisakhi», evento religioso d'inizio anno.
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«Eravamo preoccupati per il brutto tempo, ma quando il corteo ha iniziato a muoversi da via Corsica le condizioni meteo sono migliorate e ci hanno permesso di vivere un pomeriggio di grande emozione».  Così Kulwinder Singh, storico fondatore dell'Associazione «Gurdwara» che ha il tempio Sikh a Flero.

La tradizionale festa del Baisakhi, per ricordare la nascita della «Khalsa», la comunità dei fedeli della confraternita Sikh, si è snodata per le vie di Brescia ed è riuscita a stupire, anche quest'anno, per i colori degli abiti di tutti i partecipanti. Che, come segno di appartenenza alla Comunità, hanno il cognome comune «Singh» che significa «Leone» (della Fede). Altre caratteristiche dei Sikh, il turbante colorato e le «Cinque K», cioè: Kés (barba e capelli mai tagliati, questi ultimi raccolti nel turbante); Kanghâ (pettine in legno); Kirpân (un piccolo pugnale che i Sikh annodano fra i capelli); Karâ (un braccialetto di ferro) e Kaccha (pantaloni corti alle ginocchia).

Caratteristiche che si sono potute ammirare al corteo di ieri, durante il quale è stato portato in processione anche il libro sacro della religione nata in India nel XVI secolo.
Corteo durante il quale sono stati distribuiti cibo, rigorosamente vegetariano, e bevande a tutte le persone che si sono fermate ai margini della strada ad osservare. Le migliaia di Sikh partecipanti, alcuni provenienti anche da altre province, soprattutto della Bassa Lombardia e dell'Emilia, sono confluite tutte nel piazzale dell'Iveco in via Volturno per un momento di preghiera.

Su di loro sono stati gettati petali di rosa da un elicottero partito poco prima da Montichiari. Con a bordo, appunto, quattro sacchi pieni del profumato e colorato fiore.

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