Siccità: «Sembra fine agosto». Troppo poca la neve sui monti
La paratoia in località Crocevia Nave a Brescia è quasi completamente abbassata. Non serve a fermare una piena, di cui non c’è traccia, ma a raccogliere i rifiuti e le sterpaglie che il torrente Garza si porta dietro. È sollevata per pochi centimetri, giusto lo spazio per far defluire l’acqua che poco più avanti sparisce nei sottofondi della città. Alla sinistra della paratoia, lo scolmatore del Mella è completamente a secco, come il fiume, sotto i 20 cm di portata. La terra brulla e arida rende l’idea della grave siccità che stiamo attraversando in questo pazzo inverno, con una temperatura superiore di 0.55 gradi rispetto alla media lungo la Penisola e picchi più alti di tre gradi nel Nord Ovest. Il cambiamento climatico è sotto i nostri occhi e non possiamo più ignorarlo.
«Sembra fine agosto - afferma Diego Balduzzi, agronomo del Consorzio di bonifica Oglio Mella - questa è una realtà con cui facciamo i conti di solito verso la fine dell’estate». Se non piove in pianura, non va meglio in montagna, dove il manto nevoso è ai minimi storici. Secondo il bollettino riserve idriche di Arpa Lombardia, lo Snow Water Equivalent (SWE), ossia l'acqua che deriva dallo scioglimento del manto nevoso, risulta inferiore alla media del periodo 2006-2020 del 59.7%. Questo vuol dire che se la situazione non cambia nelle prossime settimane, non potremo fare affidamento sui monti lombardi per avere acqua dolce in primavera ed estate.
«A 1700 metri di quota, nella zona del Caffaro e dell’alto Chiese - precisa Luigi Lecchi, presidente del Consorzio di bonifica del Chiese - l’accumulo di neve è di 50 centimetri. Ne manca più della metà». I due bacini idrici bresciani, dell’Oglio e del Chiese, sono in sofferenza, mentre va meglio per il lago di Garda, che fa parte però del bacino Sarca-Mincio. Se guardiamo all’ovest della nostra provincia, al momento, la riserva idrica del bacino dell’Oglio risulta inferiore alla media degli ultimi quindici anni del 53.9%, con il riempimento del lago d’Idro che è al 7%. «Nel Sebino – aggiunge Balduzzi – mancano circa 20milioni di metri cubi d’acqua».
Il manto nevoso è inferiore del 49.7%. Va un po’ meglio per il bacino del Chiese dove, comunque manca il 39.7% della riserva idrica e il volume d’acqua invasato nel lago d’Idro è ridotto di quasi il 30%. Peggiore la situazione delle cime con -52.3% di riserva di acqua dolce. Un po’ meglio, ma comunque sempre negative, le riserve d’acqua del bacino Sarca-Mincio, inferiori del 13.9% rispetto agli ultimi tre lustri, mentre l’invasamento del lago di Garda è cresciuto del 5.5%. Drammatica anche in questo caso la situazione delle montagne: a causa dell’assenza di neve, rilasceranno il 51.8% in meno di acqua rispetto alla media degli ultimi quindici anni.
L’assenza di neve in quota, per il lungo termine, rende poco utili le piogge attese nei prossimi giorni. Stando alle previsioni meteo già domenica dovremmo avere clima invernale con qualche precipitazione. Troppo poca per liberarci da questi mesi di siccità.
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