Sgarbi sulla Capitale italiana della cultura: «Logo d'insolente bruttezza»

Aspre le parole del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi nei confronti del logo di Brescia Bergamo 2023
Il logo della Capitale della Cultura in piazza Vittoria a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Il logo della Capitale della Cultura in piazza Vittoria a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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È «un logo d'insolente bruttezza» quello scelto per Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura 2023, secondo il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

«Ho seguito con interesse e passione - spiega Sgarbi in una nota, diffusa anche sui suoi social - la preparazione e le proposte per le iniziative di Bergamo e Brescia, capitali italiane della cultura, e verrò presto nella capitale metropolitana che si è creata tra le due città. Ma, davanti a tanto impegno, mi chiedo come sia possibile accettare, offrire alla città, al presidente della Repubblica e al ministro dei beni culturali, un logo di così insolente bruttezza con la deformazione dei numeri e delle lettere, in una fusione non necessaria che violenta anche la grammatica, declinando al singolare i nomi delle due città che rimangono due, distinte e distanti. Sono due capitali di un solo bene universale: la cultura. Ma è ridicolo declinare al singolare: "Siamo capitale italiana della cultura"». 

Per Sgarbi, «c'è da sperare che chi è consapevole del significato della cultura eviti di usare un logo così povero, banale e poco rappresentativo. La storia - conclude il sottosegretario - ci riserva meraviglie: un particolare di un dipinto di Caravaggio sarebbe stato certamente più rappresentativo. Quella 'B' deforme, che vale per 3, è inguardabile».

Sgarbi era stato ospite a Brescia a maggio per presentare il prestito alla Pinacoteca Tosio Martinengo del suo ultimo acquisto: il ritratto di Carlo Emanuele Massa di Giacomo Ceruti. In quell'occasione aveva raccontato di avere tre progetti in serbo per la Capitale italiana della cultura 2023: oltre all'acquisto del Ceruti, il restauro delle tele del Celesti di Toscolano Maderno e il catalogo ragionato della collezione di Villa Bettoni a Bogliaco.

La replica del Comune di Bergamo

Pronta la replica arrivata dal Comune di Bergamo. «Il logo di Bergamo Brescia 2023 è stato premiato, giusto qualche settimana fa, nell'ambito della tredicesima edizione di Wolda, Worldwide Logo Design Award, competizione internazionale dedicata al logo design, a cui hanno partecipato professionisti di 33 Paesi del mondo - si legge in una nota diffusa dall’Ansa -. La giuria internazionale, composta da esperti di design, comunicazione e branding, provenienti da Nord America, Oceania, Europa e Asia, ha assegnato ad Akòmi il Silver Award nella categoria Europe&AfricA con il logo realizzato della Capitale della Cultura. Tra le motivazioni del premio, anche il fatto che la lettera B, iniziale di entrambe le città, rappresenti anche un numero, ma anche una molla e richiami un abbraccio. Può diventare il corpo di un il filamento di una lampadina o di un alambicco. La sua apparente semplicità in realtà racchiude molteplici applicazioni».

La replica del Comune di Brescia

In serata è arrivata anche la risposta del Comune di Brescia, che appoggia in toto il messaggio confezionato dall’amministrazioni di Gori ed entra nel merito del progetto: «Oltre a quanto diffuso da Bergamo, che condividiamo, vorremmo aggiungere quanto segue per rispondere alle esternazioni di Sgarbi su Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 - si legge in una nota -. Candidarci come Capitale italiana della cultura era un progetto che come Amministrazione accarezzavamo da tempo, prima che si scatenasse la pandemia da Covid-19. In quei mesi difficilissimi del 2020, è stato evidente che le due città stessero vivendo lo stesso dramma. La pandemia da noi si è fatta sentire più che altrove e anche Bergamo stava attraversando la stessa difficoltà. Da qui è nata la proposta di candidare Bergamo assieme a Brescia come una sola Capitale italiana della cultura. Un’idea inedita e mai sperimentata prima, scaturita proprio da questa dolorosa sorellanza. Altre città erano in corsa per questo ambito riconoscimento ma, una volta saputo della nostra candidatura congiunta, si sono tirate indietro per permetterci di ottenerla senza gareggiare. Siamo molto riconoscenti a questi sindaci e crediamo che questa scelta sia un valore aggiunto per il nostro progetto. Il costante dialogo tra i due territori sta dando vita a un programma ricco di contenuti, innovativo e unico, offrendo nuove prospettive e differenti punti di vista che condivideremo con tutti coloro che visiteranno le nostre città in questo anno straordinario».

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