Sgarbi, il Viminale, la pattuglia dal sindaco di Mazzano

Per annunciare una visita a Villa Mazzucchelli, l'ex sottosegretario Vittorio Sgarbi ha fatto svegliare il sindaco da Viminale e Carabinieri
SGARBI, VISITA E POLEMICA
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E’ destinata a far discutere a lungo la visita a sorpresa di Vittorio Sgarbi al Museo Mazzucchelli di Ciliverghe di Mazzano. Non tanto per le questioni artistiche e storiche hanno portato il critico ed ex sottosegretario ai Beni culturali a visitare l’esposizione bresciana ma per come questa intenzione sia stata comunicata alle istituzioni locali, facendo intervenire la sala operativa del Ministero dell'Interno, quella conosciuta dagli addetti ai lavori come «batteria» del Viminale. Si tratta di uno speciale centralino in grado, in pochissimi minuti e per questioni di assoluta urgenza, di contattare qualsiasi istituzione: sindaci, ministri, deputati, generali di ogni corpo.

A questa Sgarbi adducendo motivi d'urgenza ha chiesto di rintracciare il sindaco di Mazzano. Alla mancata risposta di quest'ultimo, Sgarbi ha sollecitato l'invio di una pattuglia. Cosa che la centrale operativa dei Carabinieri di Brescia, contattata da Roma, ha provveduto a fare: ai militari, distaccati dall'ordinaria attività di controllo del territorio, il compito di svegliare il sindaco Maurizio Franzoni perché si mettesse in contatto con il Viminale. La batteria lo ha poi messo in comunicazione Sgarbi.

L'episodio suscita qualche perplessità, quantomeno rispetto all'opportunità della richiesta.

 

Leggete il servizio sull'edizione del Giornale di Brescia in edicola domani, sabato 2 gennaio 2016, scaricabile anche da qui (a partire dalle 3 di notte).

 

 

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