FILOSOFIA
Severino avvertì del rischio Terza guerra mondiale

Il compianto Emanuele Severino, voce ancora attualissima - © www.giornaledibrescia.it
«Credo di essere l’unico a sostenere, sin dal 1989, che, sia pure continuando in forma diversa, il bipolarismo - cioè la competizione tra Usa ed ex Urss - non è mai venuto meno. E il motivo è che non è mai venuta meno la capacità dell’arsenale nucleare russo di competere con quello americano». Sono passati esattamente vent’anni da quando Emanuele Severino scrisse queste parole nella prefazione al suo libro «Téchne - Le radici della violenza», pubblicato per la prima volta nel 1979. Parole di estrema attualità alla luce della guerra in Ucraina e più che mai profetiche di fronte ai rischi che tutto il mondo sta correndo. Per il filosofo bresciano, infatti, «non si è capito che la fine del socialismo reale non era la fine di quell’apparato tecnologico che all’Est avrebbe dovuto salvaguardare il socialismo marxista, ma che, per salvare la propria
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