Servizio civile, via alle candidature: bando in scadenza il 15 febbraio

In totale saranno selezionati 52.236 operatori tra i 18 e i 28 anni: poco più di 1.000 quelli che lavoreranno all'estero
Servizio Civile: aperte le candidature
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«Il Servizio civile universale è la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio».

Alla domanda «Cos’è il Servizio civile?» il dipartimento per le Politiche giovanili del Governo risponde con la definizione riportata sopra. Esaustiva, ma che non racconta tutte le sfaccettature di un mondo ancora poco conosciuto e in grado di regalare incredibili opportunità. 

Dal 1972 (con la nascita del diritto all’obiezione di coscienza) ad oggi, il Servizio civile è cambiato molto, passando, ad esempio, da nazionale a universale: un dettaglio non da poco perché permette ai volontari di svolgere la propria attività anche al di fuori dei Paesi europei.

Il bando per la selezione degli operatori che vogliono prestare servizio tra il 2024 e il 2025 scadrà il 15 febbraio alle 14. Sul sito del dipartimento per le Politiche giovanili si può consultare l’elenco di tutti i progetti (italiani ed esteri), mentre per presentare le domande ci si deve collegare alla pagina domandaonline.serviziocivile.it.

In totale saranno selezionati 52.236 operatori tra i 18 e i 28 anni: 51.132 lavoreranno in Italia, mentre gli altri 1.104 lo faranno all’estero. La durata del servizio andrà dagli 8 ai 12 mesi, con una retribuzione di circa 500 euro al mese, ai quali si aggiunge un’ indennità giornaliera in caso di attività fuori dall’Italia. 

Partecipazione e problematiche

Secondo i dati elaborati dalla segreteria organizzativa delle Acli bresciane, l’anno scorso tra città e provincia erano 687 i posti disponibili (divisi in 452 enti di accoglienza) per svolgere il servizio in cinque aree differenti: Assistenza, Educazione e promozione culturale, Patrimonio ambientale, Patrimonio storico e Protezione civile.

«Nel 2023 non sono arrivate domande sufficienti per coprire tutte le posizioni aperte - sottolinea Roberto Toninelli delle Acli bresciane -: soprattutto perché sono distribuite in modo disomogeneo tra i vari settori. Nell’assistenza, ad esempio, le richieste di partecipazione sono state il 46%, mentre per lavorare con il Patrimonio storico ne sono arrivate quasi il triplo rispetto alla disponibilità».

Questo naturalmente crea delle problematiche, che alcune realtà promotrici del Servizio civile nel Bresciano hanno cercato di limitare attraverso la creazione di una rete (il protocollo è stato firmato in Broletto a settembre), utile per pubblicizzare le opportunità e per orientare i ragazzi. «È importante far capire che è un’occasione di crescita e di formazione - precisa il consigliere provinciale con delega al Servizio civile Marco Apostoli -. Con il servizio si ottengono crediti formativi per università e assunzioni lavorative: apre molte strade e può orientare i giovani verso scelte di vita più consapevoli».

Fuori dall'Italia

Certamente più impegnativa, ma anche molto gratificante è la decisione di diventare operatori all’estero. Nel bando sono trenta i progetti proposti da enti bresciani per svolgere l’attività fuori dall’Italia e tra questi rientrano anche i due della Fondazione Tovini: uno in Ecuador a Salinas de Guaranda e l’altro in Perù nell’insediamento Victor Raul.

«Per entrambi abbiamo due posti disponibili - spiega Valentina Fanti, referente Servizio civile della Fondazione Tovini -: in Ecuador operiamo con la Fundacion Familia Salesiana, mentre in Perù ci appoggiamo alla Casa della gioventù di suor Saveria Menni. Per svolgere i progetti con noi non è fondamentale sapere lo spagnolo, contano molto di più lo spirito di adattamento, le motivazione e l’intraprendenza».

Quelli della Fondazione Tovini sono due progetti con finalità differenti: «A Salinas abbiamo sempre sostenuto i gruppi femminili per l’autodeterminazione sociale e l’indipendenza economica - prosegue Fanti -, mentre a Victor Raul cerchiamo di intervenire contro l’abbandono scolastico e lo sfruttamento minorile».

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