Serena Archetti, la top model bresciana che sfila a New York

La 25enne ha lavorato per D&G, Dior, Calvin Klein e Armani: «Sono felice dei risultati che ho ottenuto solo con le mie forze»
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Driiin, la porta si apre. «Ciao, mi chiamo Serena e vorrei fare la modella». L’avventura professionale della 25enne di Brescia che sfila per Dolce&Gabbana, Dior, Armani e Givenchy e compare su riviste come Vanity Fair e Vogue è iniziata così: piccola ricerca in Rete e viaggio in treno a Milano per suonare ai campanelli delle agenzie di moda. «Non conoscevo nessuno che potesse guidarmi in questo mondo di squali - ci racconta Serena Archetti - e non sapevo nemmeno come funzionasse l’ambiente: mi sono buttata e basta».

Il primo contratto è stato con un’agenzia «che mi era piaciuta a pelle. Poi sono passata alla Fashion di Milano. Grazie a quest’agenzia, che mi segue tuttora, ho avuto l’opportunità non solo di lavorare a Milano full time, ma anche di incontrare scouters di tutto il mondo, come Lanny Zenga di New York, che si è "innamorato" subito di me e mi ha portata nella Big Apple, dove il responso nei miei confronti è stato immediatamente positivo».

Stare oltreoceano «ha cambiato la mia vita. Sono stata la prima italiana a sfilare a New York per Calvin Klein». Un debutto non da poco che ha portato Serena a lavorare anche a Parigi e poi di nuovo a Milano «per Dolce&Gabbana, Givenchy, Marras, Cavalli, Calcaterra, Costume National e, tra gli altri, Alexander McQueen. In questi anni sono inoltre arrivate le campagne Colmar e Sisley, gli scatti su Vogue, Elle, Marie Claire, Io donna e il libro di Anna dello Russo». Di tutte queste esperienze la giovane non può che essere «contenta. Sono felice dei risultati che ho ottenuto solo con le mie forze. Questo lavoro duro e stressante mi ha aiutato a crescere».

La bella Serena sogna di fare la modella da quando era piccola. Ha sempre avuto hobby di tipo artistico: danza (per nove anni), canto (tre) e pianoforte (sette).

Si è diplomata al liceo linguistico Gambara di Brescia e ha frequentato l’università di Verona (dipartimento di Lingue). Poi, quando gli impegni nel mondo della moda sono diventati più frequenti, ha lasciato gli studi. E, racconta, «ho iniziato a dedicarmi interamente al lavoro, pensando "o lo faccio adesso o mai più"». Con il suo fidanzato, Luca Gonzini di Botticino, ha ideato e fatto decollare Fedua, un’azienda che, da Brescia a Mosca passando per Parigi e gli Emirati Arabi, vende smalti per le unghie in curiose confezioni capaci di richiamare i barattoli di vernice in latta (e quindi il colorificio dei Gonzini).

«La mia esperienza nella moda - spiega Serena - sicuramente è stata d’aiuto anche allo sviluppo di Fedua. Ora intendo continuare a dare il mio contributo all’azienda di smalti e a lavorare come modella. Vorrei, insomma, cercare di rimanere in questi due ambiti finché mi sarà possibile farlo». 

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