«Sequestro illegittimo» al cronista del GdB, ricorso al Riesame

I legali hanno presentato richiesta al Tribunale del Riesame. Berlinghieri (Pd) annuncia un'interrogazione parlamentare
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«Quel sequestro è illegittimo». Questa la determinazione in base alla quale i legali del nostro gruppo editoriale hanno presentato oggi al Tribunale del Riesame ricorso per l’annullamento del sequestro della copia informatica forense del contenuto dello smartphone e del tablet del collega Andrea Cittadini, operata nella mattinata di ieri da carabinieri del Ros su delega della Procura di Brescia.

Al contempo proprio la notizia della perquisizione della casa del collega, giornalista di cronaca giudiziaria del Giornale di Brescia, viene definita  allarmante in una nota del Consiglio direttivo della Camera Penale di Brescia, l’associazione di rappresentanza degli avvocati penalisti bresciani: la stessa Camera si legge nella nota «non può che ribadire come la stampa eserciti una funzione fondamentale in uno stato di diritto, le cui prerogative e tutele costituzionali non possono in alcun modo essere compresse».

Oltre alla preoccupazione - prosegue la nota - per quello che la direzione del Giornale di Brescia non ha esitato a definire un attacco alla libertà di stampa (per le modalità e le motivazioni), la Camera Penale deve ribadire come abbia sempre stigmatizzato e condannato la diffusione e la pubblicazione di atti e documenti coperti dal segreto che concretizzino una violazione della presunzione di innocenza. Ferma restando, dunque, ogni condanna alla pubblicazione illegale di atti e documenti di indagini in corso, l'idea che un giornalista possa essere indagato e perquisito per «condotte attive finalizzate a procacciarsi pervicacemente e reiteratamente le notizie» - come evidenziato dall'editoriale del Giornale di Brescia -, quando lo stesso trova evidentemente fonti feconde a cui attingere, va respinta.

E annuncia invece l’on. Marina Berlinghieri, deputata del Pd, una interrogazione parlamentare sull’accaduto, esprimendo solidarietà al collega Cittadini e condividendo al contempo la preoccupazione espressa dal sindacato dei giornalisti che parlando di «colpo al cuore del diritto all'informazione coglie pienamente la gravità della situazione».

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