Sempre più bresciani e giovani: Natale alla Mensa Menni

Anche nel giorno di Natale la Mensa Menni è stata la casa di tante persone che una casa non ce l'hanno più
  • Il Natale alla mensa Menni
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C'è chi ha perso il lavoro ed è stato sfrattato, ragazzi con un passato difficile e un presente con tante incognite, anziani senza più parenti o donne rimaste sole. 

«Ho due figli che non vedo più. A loro dico Buon Natale. Vi voglio bene», dice una signora bresciana. 

Storie di vita vissuta raccontate al tavolo di una mensa che anche nel giorno di Natale è stata la casa di tante persone che una casa non ce l'hanno più.
 
Un 25 dicembre da solo posti in piedi alla Mensa Menni in città, simbolo di integrazione nella disperazione: italiani e stranieri condividono le difficoltà quotidiane. 

«Una struttura cresciuta con gli anni - spiega il Vescovo Monari, al suo ultimo Natale a Brescia prima della pensione -. Rispetto al passato sono cambiate le persone che ne usufruiscono: ora ci sono molti bresciani». 

La conferma arriva dal direttore della Caritas Giorgio Cotelli: «Il 35% delle persone che viene qui è bresciano. L'età? Sempre più bassa».

A tutte queste persone il pranzo di Natale, oltre alla schiera di volontari che non conoscono feste o turni di riposo, lo hanno servito i dipendenti dell'Associazione industriale bresciana.

«È un messaggio per dire a queste persone: non siete soli», sottolinea il presidente di Aib Marco Bonometti.

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