Scomparso in Brasile: ancora nessuna notizia

La famiglia di Gabriele Fogazzi non ha ancora avuto risposte dall'analisi del dna su un cadavere ritrovato il 5 febbraio scorso
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Silenzio assordante. Nessuna notizia. Tutto fermo al 5 febbraio, nonostante dal Brasile le autorità avessero garantito: «Ad inizio aprile saprete tutto». E invece la famiglia Fogazzi ancora non sa se il corpo senza vita ritrovato in Brasile lo scorso 5 febbraio è quello di Gabriele, bresciano di 32 anni, sparito nel nulla la sera del 31 gennaio mentre si trovava in vacanza con i genitori a Puerto Seguro, nello stato di Bahia.
La scomparsa era stata denunciata alla polizia brasiliana il 4 febbraio, ventiquattr'ore prima che gli inquirenti ritrovassero nei boschi di Puerto Seguro un cadavere con volto e parte del corpo sfregiati dall'acido e con il cranio scheletrizzato. Per la polizia è il corpo di Gabriele, Per la famiglia del giovane è invece impossibile riconoscerlo.


I coniugi Fogazzi accettano di sottoporsi alla prova del tampone salivare per il confronto con il codice cromosomico prelevato dal cadavere ritrovato. I risultati però tardano ad arrivare. «Continuiamo a sollecitare risposte, ma sembra che non ci ascoltino» spiega l'avvocato Luca Dagnoli, legale della famiglia Fogazzi. Davanti all'immobilismo brasiliano, c'è l'interesse italiano. È del 23 marzo la lettera firmata dal Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Santagata, nel frattempo dimessosi, che garantisce l'impegno delle autorità italiane.
«La nostra Ambasciata a Brasilia - scriveva Giulio Terzi alla famiglia Fogazzi - ha svolto ripetute azioni di sensibilizzazione presso le autorità brasiliane per accelerare i tempi del rilascio dei risultati di accertamento dell'identità del corpo». Ma dal Brasile ancora non è arrivata alcuna risposta. E dopo 66 giorni il giallo resta irrisolto, mentre continua l'angosciosa attesa della famiglia.

Andrea Cittadini

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