Schiamazzi e bestemmie in oratorio, il prete chiama i carabinieri

È successo nei giorni scorsi all'oratorio di Molinetto di Mazzano. «Il nostro compito è garantire un ambiente tranquillo»
L’oratorio di Molinetto di Mazzano - © www.giornaledibrescia.it
L’oratorio di Molinetto di Mazzano - © www.giornaledibrescia.it
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L'auto dei carabinieri e pure un mezzo dei Vigili del Fuoco avevano destato qualche preoccupazione tra i residenti e tra quanti si trovavano a passare in zona in quei momenti, portando i più a chiedersi che cosa ci facessero quei due veicoli all’oratorio di Molinetto di Mazzano. Ma non ci è voluto molto per chiarire la situazione e far scemare paura e apprensione, il cui posto è stato preso da una certa amarezza. Fine serata turbolento quello vissuto nei giorni scorsi nella frazione mazzanese: verso le 22.30, quando l’oratorio «Don Bosco» si apprestava a chiudere, un nutrito gruppo di giovani tra i 16 e i 18 anni, che si intratteneva tra schiamazzi, volgarità e bestemmie (per altro non nuovo ad episodi di disturbo), invitato dal parroco Don Angelo Corti a lasciare il luogo, ha creato un po’ di scompiglio.

Dapprima, i ragazzi si sono rifiutati di uscire, e il sacerdote, per evitare problemi, ha chiamato i carabinieri, subito giunti sul posto perché impegnati nelle vicinanze per un furto in abitazione, dopodiché uno di loro ha lanciato una scarpa sul tetto. Quindi, deciso a recuperarla, ha chiamato i Vigili del Fuoco.

«Putroppo ci siamo ritrovati ad avere a che fare con i soliti scalmanati - racconta il parroco - gli stessi che hanno già creato problemi altrove sul territorio. Preoccupa molto questo comportamento, sostenuto da arroganza e strafottenza. Stiamo cercando di riaprire l’oratorio dopo due anni di chiusura forzata, cosa già di per sé non facile, farlo a certe condizioni complica ancor più le cose. L’oratorio non è luogo di indottrinamento, ma neppure spazio dove si fa quel che si vuole, questo qualcuno non l’ha ancora compreso. Il nostro compito è garantire un ambiente tranquillo, chiediamo educazione e rispetto, per il Padre Eterno, per le persone e per la struttura, da lasciare come la si è trovata, null’altro. Ora vedremo come andranno le prossime serate, e se vi saranno altri problemi, ci muoveremo di conseguenza».

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