Scartata dal Civile, ammessa al bando dopo il ricorso al Tar

I giudici di via Zima hanno accolto la sua richiesta disponendo la sua ammissione al concorso previsto a dicembre 2019
L'ingresso dell'ospedale Civile di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo la battaglia a suon di ricorsi al Tar e di esposti alla Procura sul concorso per la direzione del pronto soccorso del Civile nel 2017 ora l’ospedale cittadino si trova di nuovo al centro di una diatriba legale. In questo caso, come due anni fa, il nodo del contendere riguarda i criteri di accesso ad un bando.

L'Asst Spedali Civili ha escluso una dottoressa dal concorso per due posti di medico dirigente nella disciplina di Medicina Fisica e Riabilitazione perché la sua specializzazione, Neurofisiopatologia, non era tra quelle richieste. La decisione del Civile è supportata da un parere del Ministero della Salute che ha affermato che, secondo le tabelle ad oggi in vigore, Neurofisiopatologia non è considerata né equipollente né affine a Medicina Fisica e Riabilitazione.

Non la vede in questo modo la dottoressa esclusa che si è rivolta al Tar di Brescia. I giudici di via Zima hanno accolto la sua richiesta disponendo la sua ammissione al concorso (il merito è atteso a dicembre 2019). Per il Tribunale le tabelle ministeriali sono tassative fino a quando intervengono delle modifiche nella qualificazione giuridica dei percorsi formativi sui quali sono basate.

«La riorganizzazione delle scuole di specializzazione di area sanitaria disposta dal decreto ministeriale 4 febbraio 2015, nel cui ambito è stato effettuato l’accorpamento di Neurofisiopatologia a Neurologia, ha come presupposto implicito il riconoscimento della sostanziale svrapponibilità del competenze mediche acquisite». Le tabelle definiscono Neurologia disciplina affine a Medicina Fisica e Riabilitazione.

 

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