Scacco della Loggia: A2A assume gli ex lavoratori di Caffaro Brescia
Hanno tenuto al sicuro la città dai veleni in ogni circostanza: quando non avevano la certezza di ricevere lo stipendio a fine mese, quando la ditta è entrata in liquidazione, quando hanno ricevuto le prime lettere di licenziamento. Lo hanno fatto anche durante le giornate di sciopero: per riuscirci si sono organizzati con una staffetta perché - ripetevano - «il nostro compito è troppo importante, se non sorvegliamo la barriera idraulica si va incontro a un nuovo disastro che Brescia non merita».
Loro sono gli ex lavoratori di Caffaro: in silenzio e con grande responsabilità hanno sempre anteposto la salute della città alle loro vicende personali, non abbandonando mai il presidio della barriera idraulica. E adesso, dopo anni di attesa e di risposte mancate, la città restituisce loro il favore: gli «highlander» - come li ha soprannominati la sindacalista Cgil Patrizia Moneghini, da sempre al loro fianco - saranno assunti da A2A.
La gestione
Il titolo di «eroi» lo hanno sempre rifiutato, così come hanno sempre tentato di schivare i riflettori, ma se non ci fossero (stati) loro a tenere in funzione gli ingranaggi della diga anti-veleni (la famosa barriera idraulica), nell’arco di un anno e mezzo Brescia sarebbe andata incontro a una contaminazione da Pcb, diossine, cromo esavalente, mercurio e metalli pesanti cento volte maggiore di quella attuale.Dal 1° novembre gli ultimi sei tecnici ed elettrotecnici della Caffaro saranno in servizio sotto l’insegna della multiutility della città: sarà infatti A2A a prendere il testimone della gestione della barriera nell’area epicentro del Sito di interesse nazionale, la cittadella industriale incastrata tra le vie Milano, Nullo e Morosini. Un’operazione che è sempre sembrata impossibile, ma sulla quale la sindaca Laura Castelletti ha iniziato a lavorare sin dal primo giorno del suo mandato, insieme all’assessora alla Transizione ecologica Camilla Bianchi.
Il sopralluogo
Giovedì una delegazione del Comune ha effettuato un sopralluogo all’interno del sito. Tra loro c’era anche Daria Rossi, capo area del settore ambiente da ormai quindici anni: era il suo ultimo giorno di lavoro nella macchina pubblica e la sua carriera si è conclusa passeggiando proprio nel sito simbolo delle ferite ambientali di Brescia, le stesse che in oltre trent’anni di servizio - provvedimento dopo provvedimento - ha cercato di curare. Insieme a lei, c’era il nuovo staff che affiancherà Bianchi: Luca Mattiello, Calogero Lombardo, Susi Canti (quest’ultima in continuità rispetto ai cinque anni precedenti). «Faremo altri sopralluoghi» conferma l’assessora, soddisfatta di questo piccolo grande epilogo: «L’intesa sui lavoratori - rimarca - è frutto della grande sensibilità della sindaca, che fin da subito ha canalizzato l’attenzione sul personale. La richiesta è stata infine presa in considerazione da A2A. Rispetto a tutto l’iter, il tema dei lavoratori è stato per noi subito fondamentale perché solo grazie a loro Brescia ha potuto restare tranquilla sotto il profilo della salute pubblica. C’è stata e continuerà a esserci una collaborazione costante e continua con A2A e con i sindacati: questo risultato, del resto, è stato possibile solo perché tutti abbiamo lavorato nella stessa direzione, affrontando insieme anche le molte difficoltà».
La multiutility riceverà dagli ex vertici di Caffaro Brescia «le chiavi» dei cancelli dell’area il 1° novembre. Una data che dovrebbe coincidere con un altro passaggio del testimone: quello tra l’attuale commissario straordinario reggente Mario Nova e il suo successore designato dal Ministero: Mauro Fabrizio Fasano.
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