Sblocca cantieri, si accelera: «Commissari per Tav e Valtrompia»

Dal Ministero assicurano: le due strutture sono inserite nell’elenco dei progetti pronti a partire
LONATO, INCONTRO SULLA TAV
AA

A marzo l’elenco delle opere da sbloccare era sparito dal decreto, «svuotando» in buona parte l’impatto dello Sblocca cantieri. Ora però da Roma assicurano: il testo in discussione alla Camera (il governo ha posto la fiducia, stasera il voto) servirà a dare un’accelerata a opere pronte a partire. E in cima alla lista ci sono l’alta velocità Brescia-Verona-Padova e il raccordo autostradale della Valtrompia. Non che i due progetti siano formalmente bloccati. Tutt’altro. Ma dal Ministero delle Infrastrutture spiegano che i due interventi sono inseriti «nell’elenco delle opere da accelerare con i commissari dello Sblocca cantieri».

Elenco non ancora presente nel testo in discussione in Parlamento, ma che sarà diffuso con l’approvazione del decreto. In sostanza Ferrovie dello Stato e Anas hanno fornito un elenco di opere che possono partire nell’arco di pochi mesi. Quell’elenco sarà allegato allo Sblocca cantieri. Dovrà anche essere approvato dal Ministero dell’Economia. Ma le due infrastrutture bresciane, Tav e autostrada, sono già finanziate. Ragion per cui da Roma spiegano che non dovrebbero esserci problemi.

Il progetto Tav è di fatto congelato da un anno. Il 6 giugno 2018, infatti, è stato siglato il contratto tra Rfi e Cepav Due per la realizzazione del primo lotto dell’opera (valore 1,6 miliardi). Ma nel frattempo il governo ha avviato un’analisi costi-benefici. Analisi la cui pubblicazione è stata annunciata come imminente da mesi, anche se finora non si è visto nulla. Marco Ponti, coordinatore della commissione ministeriale, in più occasioni ha però anticipato la bocciatura del progetto. L’ex professore del Politecnico, per altro, nel 2017 aveva già realizzato un’analisi del progetto Brescia-Padova: l’esito era stato «negativo» per oltre 3 miliardi, 1,5 miliardi per il tratto tra Brescia e Verona. Nel frattempo però sia il ministro Danilo Toninelli sia il capo politico del M5S Luigi Di Maio hanno sdoganato l’alta velocità verso il Veneto. «Si deve fare» aveva detto Di Maio al Vinitaly.

«La Tav Brescia-Padova si farà, il procedimento è andato avanti senza interruzioni - ha precisato Toninelli - e l’analisi costi benefici servirà a migliorare l’opera». Tant’è che le ultime modifiche - resta da capire quali - avrebbero reso positiva la valutazione Si vedrà. Di certo quel rallentamento «politico» dovuto alle perplessità del Movimento 5 Stelle, pare ora superato. Ancora a marzo Regione Lombardia aveva chiesto che nell’elenco dello Sblocca cantieri venisse messa anche la Tav Brescia-Verona. Poi l’elenco è stato stralciato e il decreto si è limitato a norme generiche su appalti e lavori. Ora però, spiegano dal Ministero, «tutto il tracciato della Brescia-Padova, con i suoi diversi livelli di avanzamento», sarà riproposto in un nuovo elenco: le opere da accelerare con la nomina di un commissario.

Le strutture commissariali dovrebbero far capo alle stazioni appaltanti, in questo caso Rfi. Resta da capire quando sarà nominato il commissario e come «accelererà» l’opera: il progetto definitivo è stato approvato dal Cipe nel 2017, quello esecutivo è di fatto ultimato, i soldi in gran parte di sono. I cantieri potrebbero partire entro l’anno.

Sono invece in rampa di lancio i lavori per la bretella Concesio-Sarezzo. Stando al cronoprogramma fornito da Anas i cantieri dovrebbero partire in estate. Eppure dal Ministero spiegano che «tra le opere Anas da accelerare» è «previsto il raccordo autostradale» della Valtrompia. Progetto accarezzato da decenni e di fatto già sbloccato con l’accordo tra Anas e Salc-Salini, l’impresa che vinse il bando pubblicato nel 2007 e che ha dovuto aspettare più di dieci anni per siglare il contratto, firmato il 19 luglio 2018. Nei mesi scorsi sono partite le operazioni preliminari, bonifiche, indagini archeologiche.

Nel frattempo l’impresa ha messo mano al progetto esecutivo, per inserire le varianti richieste dai Comuni, come il prolungamento del tunnel fino a Termine di Lumezzane. Quel progetto deve avere il via libera del Cipe. Intanto l’obiettivo di Anas è aprire i cantieri nelle parti non modificate del progetto. Il raccordo autostradale, va ricordato, è stato ridotto a un collegamento, per lo più in galleria, tra Concesio e Sarezzo, con una sola corsia per senso di marcia. Valore dell’appalto 155 milioni. Nonostante il progetto appaia incardinato, dal Ministero spiegano che anche il raccordo finirà tra le opere da «accelerare», con una struttura commissariale in capo ad Anas che assicuri celerità nell’iter. Si vedrà. Ora l’importante è partire.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia