Santanchè: «Per gli assassini di Raccagni fine pena mai»

Santanchè, parlamentare di Fi, manifesta fuori dal Tribunale, dove è in corso il processo a uno degli assassini del macellaio di Pontoglio
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«Visto la condizione che stiamo vivendo, di invasione di stranieri, una vita di un uomo si sarebbe salvata se i tre clandestini oggi a processo fossero stati rimpatriati». Sono le parole di Daniela Santanchè, parlamentare di Forza Italia che sta manifestando fuori dal Tribunale di Brescia, dove è in programma il processo a uno dei responsabili della morte di Pietro Raccagni.

L’uomo, macellaio di Pontoglio, nella notte tra il 7 e l’8 luglio 2014 venne colpito alla testa  nel corso di una rapina in villa è morì 11 giorni dopo in ospedale.

I tre responsabili sono di nazionalità albanese ed erano in Italia clandestinamente. «Erano qui e hanno fatto 12 rapine» ha detto Daniela Santanchè. «Per gente così che ha ucciso e se ne vantava parlando al telefono vorrei il fine pena mai».

«Essere qui oggi significa innanzitutto testimoniare fiducia nella magistratura - ha affermato l’assessore regionale Viviana Beccalossi, presente fuori dal Tribunale -, ma anche chiedere che la giustizia faccia il suo corso in modo esemplare, dopo che i colpevoli, che non esito a definire mostri, sono stati individuati e arrestati in tempi rapidi grazie al lavoro dei Carabinieri». 

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