San Faüstì resta muto ma canta la poesia

Domani niente bancarelle, in streaming il premio FCB
Monumento al Roverotto per i Santi Faustino e Giovita - © www.giornaledibrescia.it
Monumento al Roverotto per i Santi Faustino e Giovita - © www.giornaledibrescia.it
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Un San Faüstì muto - senza le voci degli imbonitori o senza i richiami dei venditori di tirapìcio - risuonerà davvero strano. Ciò che per fortuna non mancherà neanche quest’anno - più forte di ogni imposto distanziamento sociale - sarà invece il fascino poetico della parlata bresciana. Domani si ripeterà infatti la consegna del Premio di Poesia «SS. Faustino e Giovita» della Fondazione Civiltà Bresciana.

Una cerimonia ahimé stavolta solo in streaming (15.30 sul profilo Facebook della fondazione) ma da non perdere. Il riconoscimento è andato a tre voci ben conosciute della lirica in bresciano: Velise Bonfante di Rivoltella (con «Véder empanacc»), Pierluigi Dainesi di Brescia (con «Du öcc») e Luigi Legrenzi di Passirano (con «Tèra bresana»). Il nostro dialetto - da troppi percepito solo come parlata ignorante e grossolana - ha una propria infinita capacità di sprigionare scintille poetiche dai più intricati grumi di suoni. «Svapura töcc i àgn nel gris del tèmp», canta evocativa Velise. «I tò magù pö scundìcc / i tò dé sterlüzèncc» richiama intimo Pierluigi.

«Tèra enfilsàda da roéde e da spì / àla ferìda e zànfa storzégna» racconta con respiro civile Luigi. In questo San Faüstì muto, allora, lasciamo cantare almeno la poesia. E nel nostro piccolo un contributo lo proviamo a dare anche noi di Dialèktika: da domani, a premiazione avvenuta, sul sito web del GdB troverete in video le tre poesie vincitrici, recitate dagli stessi autori. Un modo per abbracciare - idealmente, responsabilmente, brescianamente - quanti amano la nostra parlata. Sti’ ’n gàmba...

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