San Bartolomeo, centro sportivo al palo: i ritardi preoccupano

L’impresa ha promesso che i lavori saranno finiti entro il 30 settembre ma la stagione è a rischio
Nessuno al lavoro all’interno del cantiere al centro sportivo di San Bartolomeo
Nessuno al lavoro all’interno del cantiere al centro sportivo di San Bartolomeo
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La recinzione coperta con una retina verde scuro attorno al centro sportivo San Bartolomeo non impedisce di vedere che i lavori di riqualificazione non sono stati ancora ultimati. Sembrano proprio fermi, in uno stato di quasi abbandono. Anche se la data di consegna era fissata per i primi di giugno. Ad oggi l’impresa che si è aggiudicata l’appalto (la Depa restauri srl di Trani) ha confermato al Comune che il centro sarà pronto entro il 30 settembre.

Una data che suscita qualche perplessità nei responsabili della società sportiva che ha sempre gestito la struttura e anche nella presidente del Consiglio di quartiere, Margherita Casalotti, dal momento che da settimane non vedono operai intenti a lavorare all’interno dell’area che comprende tre campi da calcio (due in sabbia a 7 e 11 giocatori e uno in sintetico per i bambini).

Previsti la messa a norma degli impianti all’interno della palazzina degli spogliatoi, con la sistemazione dei problemi di infiltrazioni d’acqua e - dopo l’avvenuta demolizione di un edificio più piccolo - il posizionamento di un prefabbricato per altri spogliatoi.

Questo ritardo nella consegna del centro sta suscitando non poche preoccupazioni nei responsabili della società San Bartolomeo, che stanno organizzando la prossima stagione cercando campi alternativi. «Porteremo i nostri ragazzi, che sono quasi 200, nei campi della Pavoni e del Cus, anche se essendo privati hanno dei costi notevoli, che comporterebbero una pesante esposizione finanziaria - affermano il presidente Gianfranco Lenza e il responsabile del settore giovanile Omar Gatta, dal gazebo adibito a segreteria posto all’esterno dell’oratorio -. E questo solo per gli allenamenti, perché poi le partite le giocheremmo a Chiesanuova. Si tratterebbe di una gestione molto dispendiosa anche in termini di sforzo fisico, perché sarebbero tre spazi diversi in tre luoghi diversi della città».

Certo, se i tempi di consegna venissero rispettati, il problema non si porrebbe. «L’impresa ci ha confermato la data del 30 settembre. I ritardi sono dovuti alla consegna del prefabbricato che sarà adibito a spogliatoio - afferma l’assessore alla Rigenerazione urbana, Valter Muchetti -. Ci hanno assicurato che la posa avverrà entro il 10 e ciò costituirà un 30% dell’intervento. La demolizione valeva un altro 30%, e in un mese, la ditta sostiene che ultimerà il rimanente 40%». Se così non sarà si valuteranno le opzioni da adottare. «A lavori ultimati il Comune farà una gara pubblica per dare l’impianto in concessione ad una società sportiva, con attenzione alle società del territorio che conoscono bene il quartiere» continua Muchetti. «Comprendiamo le preoccupazioni, ma ci teniamo a fare bene i lavori. Cosa che si augurano anche residenti e sportivi che, invece, temono che per la fretta di finire qualche aspetto possa venir trascurato.

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