«Salvaciclisti»: nuove regole per superare le due ruote

Sorpassare una bici? Lo si potrà fare, ma stando almeno ad un metro e mezzo dai ciclisti.
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Vietato sorpassare il ciclista a meno di un metro e mezzo di distanza. Questa la novità introdotta dal ddl 2658 ribattezzato «salvaciclisti» approdato in Senato nei giorni scorsi e ora assegnato all’esame della commissione.

La proposta è firmata dal senatore Michelino Davico, con la sottoscrizione di altri 63 parlamentari e propone la modifica all’articolo 148 del Codice della Strada fissando ad 1,5 metri la distanza laterale in caso di sorpasso di un ciclista. La norma fa riferimento al rilievo europeo: in molti Paesi europei segnali stradali raccomandano alle auto di mantenere, in fase di sorpasso, una distanza di almeno un metro e mezzo dalle biciclette che viaggiano ai lati della carreggiata. Così in Francia è prevista una distanza di sicurezza di almeno 1 metro nei centri abitati e di 1,5 metri nelle strade extraurbane. Lo stesso in Spagna. E le violazioni sono punite con sanzioni pecuniarie salate e la decurtazione di punti dalla patente.

Da qui, l’ipotesi di allineamento con gli standard europei, in tema di sicurezza stradale. Il nuovo divieto di sorpasso introduce nell’art. 148 del Cds un nuovo comma (il 3-bis) che vieta «il sorpasso di un velocipede a una distanza laterale minima inferiore a un metro e mezzo». Al mancato rispetto della distanza minima inserita, si applichino le medesime sanzioni dei commi precedenti ovvero la multa da 163 euro a euro 651. Alla violazione consegue anche la sanzione della sospensione della patente da uno a tre mesi (che sale fino a 6 mesi se alla guida è un neopatentato).

Legge entro l’anno. Il ddl mira ad essere licenziato da Palazzo Madama prima dell’estate per poi traghettare alla Camera. Ad oggi si reghistra un’adesione bipatisan. L’iniziativa legislativa è stata appoggiata da più di sessanta senatori, dietro l’impulso della federazione Ciclismo Agonistico Italiano.

In effetti nel codice della strada non vi è una norma (oltre al generico art. 148 del codice della strada) che tuteli in modo compiuto e dettagliato i ciclisti. Molti automobilisti sono soliti considerare i ciclisti come intralcio alla viabilità ed al traffico, prove ne è il numero delle vittime in bicicletta che ogni giorno si registrano: circa 250 morti all’anno, sedicimila i feriti, che si traducono in un un tasso di mortalità pari al doppio (1,43) rispetto a quelle delle autovetture (0,67).

 

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