Rugby. Torneo «Aldo Invernici», una festa per cinquecento bambini

CALVISANO
Tanti bimbi, tra i 5 e 12 anni, che si rincorrono felici sotto i raggi di un tiepido sole, nell'esaltante cornice di uno stadio gremito, che si passano un pallone ovale e lottano con la grinta di leoni, esultano con le loro vocine acute. Un bel sogno? No, è il Torneo «Aldo Invernici», che si è giocato a Calvisano lo scorso primo maggio. In occasione della 17esima edizione della manifestazione hanno partecipato 37 squadre, un totale di circa 500 giovanissimi rugbisti appartenenti alle categorie U12, U10 e U8, e perfino U6. E non c'erano solo squadre bresciane, come il Fiumicello (con ben 5 rappresentative), il Borgo Poncarale o lo stesso Calvisano: i bimbi sono arrivati da Milano, da Lecco, da Bergamo, da Cogoleto, da Asola e per la prima volta nella storia del torneo anche da Rovigo e da Roma. La società giallonera ha messo a disposizione tutti e 4 i campi, verdissimi e perfetti, consentendo lo svolgimento di ben 11 gare in contemporanea. E tra i bimbi che giocavano, spuntavano quelli un po' «cresciuti» del Cammi Rugby Calvisano che supervisionavano il tutto: gli arbitri infatti erano i giocatori gialloneri, dall'U18 fino alla squadra maggiore, da Gabriele Morelli, il pilone-tallonatore che con la società ha già vinto uno scudetto, che rincorre i ragazzini a piedi scalzi, al capitano della squadra femminile Carla Paderni che, fischietto al collo, convalida mete e fischia falli.
E non potevano non essere coinvolti anche Giuseppe Mor e Dean McKinnel, gli allenatori della prima squadra che quest'anno si è guadagnata la promozione in A1, schierati a bordo campo ad annotare risultati; e poi Angelo Zanetti, responsabile della manifestazione, che consegna medaglie ai giovanissimi rugbisti insieme al presidente del Comitato regionale Angelo Bresciani. E ancora i volontari della Croce Rossa e mamme, papà e amici in prima linea dietro a macchine fotografiche e cineprese o dietro al bancone del bar, impegnati a immortalare e rifocillare quella marea di scalpitanti atleti. Perché i tempi nel rugby sono tre, e senza profumo di salamelle che partita è?
Sì, ma... chi ha vinto? Il Fiumicello per l'U12, il Monti Rovigo per l'U8 e l'U10, ma il vero vincitore del torneo è il rugby. «Lo spirito è quello di far giocare i bambini, perché si divertano e si ricordino di questo sport» dichiara Angelo Zanetti. E insieme al rugby e ai suoi valori, si ricorda anche il bresciano Aldo Invernici, presidente della Fir per due tornate, che ha fatto la storia del movimento rugbistico bresciano e non solo: «Il suo ricordo è un ricordo al quale il Calvisano tiene molto - aggiunge ancora Zanetti - era una grandissima persona». Una persona che voleva che il rugby, con i suoi valori, si diffondesse anche tra i più piccoli, che si capisse che rugby non vuol dire prendersi a pugni, ma battersi con onore, sempre.
Diana Pedroni
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