Rubati in cantiere rivenduti online: scoperto il deposito

Marito e moglie si occupavano della vendita in rete di attrezzature rubate: deposito a Pian Camuno
Alcuni degli attrezzi recuperati dai carabinieri Foto © www.giornaledibrescia.it
Alcuni degli attrezzi recuperati dai carabinieri Foto © www.giornaledibrescia.it
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Avevano attivato un vero e proprio servizio di e-commerce. Che però proponeva ad ignari acquirenti merce di provenienza illecita: rubata nei cantieri di tutto il nord Italia stando a quanto hanno ricostruito i carabinieri della stazione di Artogne che fanno capo alla Compagnia di Breno.

L’indagine era stata avviata nell’aprile del 2020 quando i militari avevano scoperto che una coppia di Pian Camuno si guadagnava da vivere vendendo online attrezzature per l’edilizia. Un’attività che ha attirato le attenzioni dei carabinieri che hanno monitorato con attenzione la loro attività in rete. Con una attenta indagine hanno così scoperto che marito e moglie, entrambi rumeni di 33 e 32 anni, postavano nei più noti portali di vendita annunci per trapani, livelle, smerigliatrici e altre attrezzature per l’edilizia e che rispondevano alle domande di potenziali acquirenti con dettagli tecnici e specifiche sul prezzo richiesto.

Monitorando i loro movimenti i carabinieri sono arrivati ad un garage in cui veniva sottocata la merce da spedire: quando hanno fatto irruzione hanno trovato macchinari e attrezzi per circa 100mila euro di valore e dai numeri seriali hanno capito che erano stati rubati nei mesi scorsi in cantieri aperti in tutto il nord Italia. Per i due è scattato l’arresto per ricettazione in concorso sulla base di ordinanze di custodia cautelare che i carabinieri hanno chiesto e ottenuto dal Gip del tribunale di Brescia mentre gran parte della refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari che, a suo tempo, ne avevano denunciato il furto. Per l’uomo, che ha precedenti penali specifici, è stata disposta la permanenza in carcere mentre per la donna, fino a ieri incensurata, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Le indagini proseguono per identificare gli esecutori materiali dei furti.

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