Ruba un bisturi in pronto soccorso e minaccia i medici

L’uomo che ha puntato la lama contro gli operatori dell'ospedale Civile è stato denunciato
L’ingresso del pronto soccorso del Civile - © www.giornaledibrescia.it
L’ingresso del pronto soccorso del Civile - © www.giornaledibrescia.it
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Un’altra aggressione al pronto soccorso, un’altra sequenza da incubo per medici, infermieri e operatori sanitari in servizio all’Ospedale Civile che oltre a fare i conti con turni massacranti e scarsità di risorse devono convivere anche con il timore di essere aggrediti.

L’episodio più recente, rilanciato dalla rsu dei lavoratori, è accaduto giovedì mattina ed ha reso necessario l’intervento di una Volante della Polizia che ha identificato e denunciato il paziente violento.

Secondo quanto riferito dalle organizzazioni sindacali infatti un soggetto già conosciuto per disturbi psicotici, tunisino di 58 anni, è arrivato all’alba in pronto soccorso in forte stato di agitazione. Dopo qualche ora in attesa l’uomo avrebbe dato in escandescenze: dallo zaino che aveva con sè ha estratto un bisturi e con quello ha minacciato gli operatori dell’ospedale. Solo dopo una lunga trattativa, promettendogli di ascoltarlo e visitarlo immediatamente, l’uomo è stato convinto ad abbassare la lama e smettere di minacciare le persone comprensibilmente spaventate.

Nello zaino aveva anche altri coltelli e strumenti medici che probabilmente aveva rubato nel corso delle precedenti visite. Quando la pattuglia della Volante è arrivata sul posto lo ha trovato tranquillo e lo ha preso in consegna, sequestrando tutte le armi, per trasferirlo in questura dove è stato denunciato per le minacce, il porto abusivo delle armi e l’interruzione di pubblico servizio. Un episodio che non è purtroppo isolato: i ceffoni all’operatrice socio sanitaria dell’inizio di agosto sono solo uno dei casi fini alla Procura della Repubblica mentre molti altri, in cui non si è arrivati allo scontro fisico, sono finiti in verbali e segnalazioni che le rsu hanno inviato alla direzione.

«É urgente ripristinare il posto di polizia all’interno del pronto soccorso, un presidio importante anche come deterrente per gli agitati - spiegano le rsu Uil - non solo al Civile ma anche nelle altre strutture della provincia».

Una posizione appoggiata anche dal Siulp, il sindacato italiano unitario lavoratori polizia che per voce del segretario Rosario Morelli ha chiarito che «dal 2020 il posto di polizia del Civile è stato trasferito a scala 7, distante 80 metri dalla precedente collocazione: la Polizia secondo me dovrebbe stare nel posto di maggiore pericolo, il pronto soccorso e esserci 24 ore al giorno».

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