Rtb, il telepredicatore islamico diventa un caso

Carabinieri e Digos nella sede dell'emittente per raccogliere elementi sulla trasmissione di Abu Ammar al-Sudani.
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Se non capite l'arabo, lasciate perdere. La trasmissione sull'Islam di Abu Ammar al-Sudani è interamente in lingua originale, sovraimpressioni comprese. Per tutti gli altri, l'appuntamento è per domani sera su Rtb con la terza puntata di un programma che si sta trasformando in un caso nazionale più ancora che locale. Tanto da portare i Carabinieri nella sede dell'emittente martedì sera per raccogliere informazioni sui contenuti della trasmissione. Una visita a cui ha fatto seguito ieri quella della Digos, i cui agenti hanno acquisito il dvd della prima puntata per tradurla.

Il programma s'intitola «Dall'interno della terra dei romani» (Min Dakhil al-Rumia), ma nella sede dell'emittente ieri si parlava di un più asettico «L'Islam in Europa». Nella stessa Rtb il sudanese Abu Ammar al-Sudani viene definito «giornalista e imam», ma in una recente intervista al Corriere il conduttore nega di essere un imam, definendosi solo giornalista. Fatto sta che le notizie di agenzia e gli articoli di giornale hanno amplificato il suo prodotto televisivo, aumentando a dismisura i contatti via satellite e sul web, gettando in alcuni casi ombre sulla trasmissione e sui suoi ospiti. In particolare, Andrea Morigi su Libero citava «il saudita Salman Al Ouda», sostenendo «che almeno fino al 1995 era il beniamino di Osama Bin Laden».

Ora tutti si chiedono: di cosa si parla nell'approfondimento culturale, sociale e religioso in chiave islamica? Per il momento, Rtb non ha a disposizione una traduzione puntuale dei contenuti della trasmissione, ma in sede assicurano che non c'è niente di inappropriato. Nel frattempo, il vicesindaco e segretario provinciale della Lega Rolfi definisce «inammissibile che predicatori arabi possano fare proseliti in tv». C'è da scommettere che il caso non finisca qui. Venerdì la nuova puntata.
 

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