Ritardi, sovraffollamento: calvario quotidiano sui treni lombardi

Anche questa mattina i pendolari bresciani sono costretti a fare i conti con ritardi e soppressioni: «Situazione insostenibile»
  • Ritardi e sovraffollamento: disagi per i pendolari
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Una nuova mattinata di disagi per i pendolari bresciani. Il treno delle 7.55 dopo essere partito per Milano con 25 minuti di ritardo dalla stazione cittadina, si è fermato a Vidalengo, prima di Treviglio.

«Non ci hanno dato spiegazioni, se va bene a questo punto arriveremo a Milano dopo le 10, con oltre un’ora di ritardo», dice Emanuele Busi del comitato Sbiancalafreccia.

Ma i problemi per chi viaggia vanno ben oltre le complicazioni odierne. «La situazione è profondamente drammatica in questo periodo - prosegue Busi -. Chiediamo una presa in carico della Regione e di Trenord perché lo stato delle cose è insostenibile. Non si può viaggiare nel 2018 e in Lombardia in queste condizioni. I responsabili ci dicano se la situazione può cambiare perché dal punto di vista umano tutto ciò è insopportabile».

Quello di stamattina è un bollettino di guerra: come spiegano dal comitato, i passeggeri del treno delle 7.28 sono stati fatti scendere a Lambrate per motivi non meglio precisati, senza contare i ritardi di quello delle 6.28 e la cancellazione della corsa successiva, alle 6.40. Busi ricorda come siano circa cinquemila i pendolari bresciani costretti a convivere con una situazione dei trasporti da terzo mondo, visto che oltre ai ritardi ci sono soppressioni, sporcizia, sovraffollamento e problemi tecnici, come i convogli gelidi in inverno e bollenti d’estate. «Regione e Trenord devono prendere in mano la situazione e dirci cosa possono fare. Altrimenti uno si organizza e cambia vita, cambia lavoro: pensare che una città importante come Brescia sia collegata in questa maniera con Milano è inaccettabile».

 

 

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