«Ristrutturare? Adesso!»

Giovanni Platto, presidente del collegio dei geometri bresciani, chiede con forza ai Comuni di avere più coraggio e lungimiranza. Il tema è quello delle ristrutturazioni. Il ragionamento di partenza è semplice. Il nuovo è in difficoltà. Uno spazio potenzialmente interessante è quello delle ristrutturazioni, «l'unico - per come la vedo io, dice Platto - che sia rapidamente in grado di creare un po' di lavoro ad imprese e professionisti». Quel che serve è un po' di coraggio, come detto. «Se non ci sono incentivi è difficile immaginare piani vasti di intervento. Un Comune deve mettersi in gioco, a partire da come stende i Pgt e i piani di zona. Se un Comune ha zone degradate, ha voglia - oggi e negli anni prossimi - ad aspettarsi interventi dei privati senza incentivi. Non è aria», dice.
Ovviamente non si tratta di incentivi diretti, bensì di sgravi: «Inutile, controproducente e pericoloso - dice Platto - avere immobili fatiscenti. Meglio rinunciare a un po' di oneri ma avere case belle, che rianimino quartieri e possano essere abitate. Il piano-Carmine a Brescia - dice ancora Platto - è stato esemplare di come si deve intervenire».
Il tema della ristrutturazione ha perlomeno due versanti. C'è quello accennato, che chiede incentivi agli enti territoriali (sgravi, come detto, ma anche una certa qual libertà di intervento) e c'è quello - che più direttamente interessa le famiglie - degli incentivi fiscali a ristrutturare la propria casa.
Non è una partita trascurabile. Trascurabile - semmai - è una certa qual indifferenza un po' di tutti a spingere la legge che consente la detrazione fiscale del 50% degli interventi che si fanno.
Ora, il nostro Stato non si può dire che largheggi con gli incentivi. Probabilmente non può visto che, giusto l'altro ieri, abbiamo passato i 2 mila miliardi di debito pubblico.
Ma su questo aspetto va detto e gridato che si è mosso con intelligenza: quel che era il 36% di detrazione fiscale fino a qualche mese fa è salito al 50%. Dico: 50%. Ovvero: spendo 100 e 50 li avrò in detrazione in un certo numero di anni. Diciamocelo: non è male.
Fossi una associazione di categoria, ma anche un assessore di un qualsiasi Comune, andrei in giro a gridare questa cosa, a spiegarla, ad illustrarla, a far vedere qualche si può fare e i vantaggi che se ne possono avere. Perché da una parte c'è la detrazione del Fisco, ma dall'altra ci sono i benefici che una casa ristrutturata porta: se risparmio la metà delle bollette energetiche lo vorrò considerare un vantaggio? E allora: a vantaggio si somma vantaggio. Bisogna fare come nel fotovoltaico: una campagna che dica chiaramente i vantaggi. In Fiera ne parleremo.
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