Rischio radon rientrato, riapre il magazzino del Banco alimentare

Da agosto i rifornimenti partivano da Muggiò (Monza e Brianza). Il presidente Boggio: «Si riprenderà a breve, entro dicembre»
I volontari del Banco alimentare al lavoro, scatola dopo scatola - © www.giornaledibrescia.it
I volontari del Banco alimentare al lavoro, scatola dopo scatola - © www.giornaledibrescia.it
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Chi nei mesi scorsi ha trovato lo spazio chiuso al pubblico, può iniziare a tirare un sospiro di sollievo: il magazzino diventato ormai «casa» del Banco alimentare, situato all’interno dell’Ortomercato di via Orzinuovi, riaprirà i battenti a breve: «Una data precisa al momento ancora non c’è, ma la avremo nell’arco di qualche giorno» assicura il presidente Dario Boggio Marzet. Lo spazio è chiuso - in via precauzionale - dall’inizio di agosto, da quando cioè è subentrato il sospetto di una possibile contaminazione da radon, un gas naturale radioattivo che dal terreno può concentrarsi in ambienti chiusi e rappresentare un rischio per la salute. Rischio che - dopo una serie di necessari controlli approfonditi, come la legge impone - ora pare per fortuna scongiurato.

La vicenda

Cosa è successo? Per capirlo serve tornare alla fine di luglio. Il magazzino in uso a Banco alimentare si trova in uno spazio seminterrato e, proprio per questo, viene effettuato il monitoraggio del gas radon, controlli che durano dodici mesi così da avere - come previsto dalla normativa - il dato relativo alla media annuale.

L'ingresso dell'Ortomercato di via Orzinuovi - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
L'ingresso dell'Ortomercato di via Orzinuovi - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it

«Sul finire di luglio, alcuni dei sensori utilizzati per la misurazione hanno segnalato dei valori sopra la soglia di sicurezza - spiega Boggio Marzet -. Per precauzione, abbiamo dunque sospeso l’attività all’interno della sede di Brescia e non abbiamo riaperto a settembre». L’obiettivo a quel punto era accertare la situazione ed evitare che gli operatori e i volontari rischiassero di essere esposti a una sostanza nociva per la salute. Questo tuttavia non ha fermato l’attività di Banco alimentare: «Le strutture caritative sono comunque state rifornite. Certo, con qualche scomodità: si è tornati per questi mesi alle origini, ovvero ad avere come punto di riferimento la sede centrale di Muggiò (Monza e Brianza). In alcuni casi ci si è riusciti ad organizzare consegnando direttamente, oppure si è fatto riferimento a uno spazio di distribuzione all’aperto che ci è stato messo a disposizione dall’Ortomercato» precisa il presidente.

L’appello

Parallelamente si è messa al lavoro un’azienda specializzata che ha eseguito un controllo ad hoc all’interno del magazzino chiuso al pubblico. Di qui, la buona notizia: «Con nostra sorpresa ci hanno anticipato che fortunatamente la misurazione non rileva superi» conferma Boggio Marzet. I sensori verranno riposizionati così da avere un controllo costante, ma questo significa che il Banco alimentare «made in Brescia» può riaprire a stretto giro: «Contiamo di tornare operativi a brevissimo: attendiamo solo la certificazione ufficiale, il piano di riapertura è già pronto. Abbiamo chiuso lo spazio di fronte alla segnalazione di un potenziale rischio a scopo cautelativo, perché l’attenzione verso le persone resta centrale per noi, come abbiamo spiegato a tutti i volontari e alle strutture caritative attraverso una comunicazione. Ma a rischio archiviato, ci rimettiamo in pista quanto prima».

Oltre a ringraziare Ortomercato, Comune e Caritas («sono stati mesi difficili per l’organizzazione, ma l’aiuto ricevuto ci ha consentito di fare rete e lavorare insieme»), Boggio Marzet coglie l’occasione per rilanciare l’appello che più sta a cuore a Banco alimentare: «La speranza è che possa aumentare la raccolta del cibo, perché ce n’è sempre più bisogno». Attualmente l’associazione distribuisce 20mila tonnellate di alimenti all’anno, assistendo oltre 200mila persone. Le strutture accreditate sono 1.181. Ma, purtroppo, ancora non basta: le mani alzate continuano a moltiplicarsi.

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