Rischio caos urbanistico per 45 Comuni senza Pgt

Il termine - dopo una nutrita serie di proroghe che ha rischiato di protrarsi ulteriormente fino allo stop del Parlamento lombardo del 21 dicembre scorso - è definitivamente scaduto più di un mese e mezzo fa. Per l'esattezza il 31 dicembre 2012. Data ultima concessa alle Amministrazioni comunali per porre in approvazione i relativi Piani di Governo del Territorio (i Pgt), ossia gli strumenti urbanistici introdotti in sostituzione dei vecchi Piani regolatori.
Lo stato della prosecuzione dei lavori è costantemente aggiornato da parte di Regione Lombardia; alla data del 15 febbraio, sul sito internet www.pgt.regione.lombardia.it, risultavano 161 i Pgt approvati nei Comuni bresciani, a fronte di 16 adozioni e 29 procedimenti avviati.
In puri termini percentuali, dunque, il 78% dei Comuni era già - o ci si è messo con l'anno nuovo - in regola con le normative regionali, mentre il 7,8% potrà farlo una volta scaduti i tempi tecnici che separano l'adozione dall'approvazione del documento. Per il restante 14% di Amministrazioni, infine, l'iter verso l'approvazione sarà ancora lungo. Tirando le somme, nel Bresciano a non aver «fatto i compiti» entro i tempi indicati dal Pirellone è il 22% dei Comuni.
La questione è tutt'altro che di lana caprina, perché di fatto chi non ha approvato il Pgt si trova dal 31 dicembre in una condizione di «vacanza urbanistica». Nella pratica l'efficacia del vecchio Prg era considerata valida sino all'approvazione del Pgt, ma comunque non oltre il 31 dicembre. Conseguenza, a oggi 45 Comuni bresciani non possono fare fede né su un piano né sull'altro. E le ricadute sui cittadini non sono da meno: sulle Amministrazioni locali incombe il divieto di rilasciare concessioni edilizie, tanto relative a nuove costruzioni quanto a opere di ristrutturazione. Luce rossa anche al recupero dei sottotetti, come pure a quanto previsto dal cosiddetto «Piano Casa».
Come se ciò non bastasse, è inibita l'adozione di Piani integrati di intervento e analogamente di provvedimenti in variante al Prg. Si fa prima, in sostanza, a ricordare per cosa permane la validità: per i permessi di costruzione rilasciati entro dicembre dello scorso anno e per manutenzioni e restauri conservativi. Null'altro.
Tra le ripercussioni lamentate a più voci, tra le quali quella delle associazioni di categoria, rientra come immaginabile l'effetto sul settore edilizio, la cui attività in 45 Comuni risulta pressoché completamente bloccata. Senza dimenticare il danno per le casse comunali, già piegate dai tagli e vincolate dal patto di stabilità: senza costruzioni non si percepiscono nemmeno gli oneri di urbanizzazione.
Raffaella Mora
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato