Riscaldamento a Brescia, accensione rinviata al 3 novembre

Le temperature record inducono la Loggia a rimandare ulteriormente la data di attivazione dei termosifoni
Il riscaldamento resta spento - © www.giornaledibrescia.it
Il riscaldamento resta spento - © www.giornaledibrescia.it
AA

I termosifoni in città resteranno spenti. Almeno fino al 3 novembre. Lo ha deciso la Loggia, alla luce delle temperature eccezionalmente elevate per il periodo, che stanno inducendo a decisioni analoghe anche molte altre amministrazioni di tutta Italia.

Un provvedimento che segue ad una serie di precedenti slittamenti: dal 15 ottobre, data da calendario deputata all'attivazione degli impianti termici, si era inizialmente passati al 22 ottobre per decreto del Mite.

Quindi una nuova ordinanza del sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, aveva disposto il rinvio di una ulteriore settimana. Ma neppure domenica sarà il giorno per riattivare caldaie e radiatori: se ne riparlerà, infatti, tra una settimana, il prossimo giovedì. Salvo ulteriori rinvii per quella che alle porte già si prospetta come una «novembrata».

Le misure adottate guardano oltre che ai valori fuori scala della colonnina di mercurio anche alla particolare situazione internazionale per quel che riguarda al prezzo del gas e delle bollette per il riscaldamento. Che da spento garantirà un po' più di margine a molte famiglie alle prese con le difficoltà economiche di un periodo, a livello locale come internazionale, non facile.

La prescrizione non si applica agli ospedali, alle cliniche, alle case di cura (compresi gli istituti di ricovero per la cura di minori o anziani), alle strutture protette per l'assistenza e il recupero dei tossico-dipendenti e di persone affidate ai servizi sociali pubblici.

Le limitazioni non dovranno essere adottate dalle sedi delle rappresentanze diplomatiche e delle organizzazioni internazionali che non si trovano in stabili condominiali, dalle scuole materne e dagli asili nido, dalle piscine e dalle saune, dalle attività industriali e artigianali nei casi in cui vi siano esigenze tecnologiche o di produzione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia