Rigenerazione urbana e mobilità sostenibile: le sfide di Brescia e Bergamo

Le due città Capitale italiana della cultura 2023 guardano al futuro insieme. Se n'è parlato con i due sindaci oggi in Loggia
DUE CITTA', UN UNICO TERRITORIO
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Consumo di suolo, problemi delle periferie, integrazione delle persone immigrate, precarietà giovanile. Sono solo alcune delle sfide che l'attualità impone ai territori di Brescia e Bergamo. Oggi i due capoluoghi lombardi stanno celebrando l'anno di Capitale italiana della cultura, ma domani ambiscono a diventare un'unica area metropolitana, che ne rafforzi i legami e ne valorizzi le specificità. 

È quanto emerso nel corso di un convegno promosso dai Focolari a Palazzo Loggia alla presenza dei sindaci di Brescia e Bergamo. 
«Due città insieme per un unico territorio» è il primo di 8 appuntamenti con cui il movimento fondato da Chiara Lubich intende offrire il proprio contributo a Capitale italiana della cultura 2023 estendendo la riflessione anche a tematiche come la formazione, il lavoro, l'economia e la qualità della vita sociale, in cui i cittadini possano risultare alleati degli amministratori nell'affrontare le sfide del buon governo. Tra le più urgenti ci sono il consumo di suolo e l'inquinamento

  • «Due città insieme per un unico territorio» in Loggia
    «Due città insieme per un unico territorio» in Loggia
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    «Due città insieme per un unico territorio» in Loggia
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    «Due città insieme per un unico territorio» in Loggia

«Bergamo come Brescia è un luogo di produzione manufatturiera, cioè di industrie che in passato erano in città. Quelle sono le zone della nuova rigenerazione urbana» ha detto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. «Gli amministratori devono avere la forza di usare lo strumento che la legge concede per ripulire i loro piani urbanistici e nel frattempo introdurre incentivi e regolazioni che permettano di riqualificare e utilizzare il patrimonio edilizio esistente» ha aggiunto il primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono.

Per fare dei due territori una comunità viva, inclusiva e illuminata, bisogna avere la forza di compiere scelte coraggiose, anche se impopolari, hanno detto Del Bono e Gori. Un buono spunto può essere attingere alle buone prassi già sperimentate con successo in altri Paesi europei. 

 

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